Il muro che “respira”: una bufala che continua a far danni anche dopo le ristrutturazioni

È ora di fare chiarezza, una volta per tutte, sulla “leggenda metropolitana” secondo la quale una casa deve respirare attraverso i muri. La cosa assurda è che mi sento dire queste cose anche da rappresentanti di ditte edili e colleghi, o presunti tali.

Quante volte ti hanno detto di usare determinate pitture per permettere alle pareti di respirare? Di tanto in tanto sento anche qualcuno che sconsiglia il cappotto per evitare che il muro “soffochi” e che si formi la muffa nell'interno...

Purtroppo questa errata credenza porta a commettere errori molto gravi soprattutto in fase di ristrutturazione. Perché?

Perché si ricorre all'uso di materiali spesso non adatti a soddisfare le “esigenze” dello stato di fatto, oppure si ristrutturano o si sostituiscono alcuni componenti dell'involucro deteriorati o obsoleti con altri moderni e ad alte prestazioni, per poi ritrovarsi in una situazione anche peggiore dello stato precedente, a causa della sopraggiunta umidità sui muri.

La situazione più classica è la sostituzione degli infissi, soprattutto se fatta senza un'indagine preventiva di quelli che sono gli equilibri termici dei vari ambienti in relazione alle stratigrafie dei muri.

In questo articolo capirai finalmente che non esiste, così come non è mai esistito, il muro che respira.

 

Far arieggiare la casa è una cosa, avere il muro che respira è un'altra

Far areare o arieggiare la casa significa far cambiare l'aria negli ambienti. Il modo più semplice per ottenere il ricambio d'aria è aprire le finestre. Solo in questo senso la casa respira.

Questo poi non è certo il modo più intelligente di cambiare aria, anche se non richiede alcun investimento. Insieme alla condensa e all'aria viziata, infatti, si butta fuori anche calore d'inverno. Viceversa d'estate si fa entrare calore.

Il modo intelligente (non economico solo in fase d'investimento iniziale, ma poi certamente meno costoso e molto funzionale) è quello di installare una ventilazione meccanica controllata.

È fondamentale capire che per una casa la tenuta all'aria, ossia la capacità dell'involucro di non avere perdite di aria, che con sé disperde anche calore, è di vitale importanza se si vogliono ottenere certi standard di consumi e di comfort.

A riprova di questo, sappi che per certificare un'abitazione “CasaClima” è necessario proprio fare un test di tenuta all'aria, il Blower-Door-Test, di cui parlerò prossimamente.

Esistono certamente materiali permeabili anche all'aria, ma non è intelligente né utile applicarli per le costruzioni o per le ristrutturazioni. E questo non avveniva nemmeno per le costruzioni di 50 anni fa. Gli intonaci, infatti, non sono permeabili al vento.   

E allora perché anche molte ditte, anche su internet, parlano di muri che respirano?

Ti rispondo con una domanda: hai mai pensato che tali ditte hanno tutto l'interesse di venderti il loro prodotto? Salvo alcuni casi di sistemi adatti alle pareti ventilate, che sono altra cosa e prevedono comunque un isolamento a tenuta, la maggior parte di questi prodotti sono "fuffa".

 

Il muro piuttosto traspira, ossia permette il passaggio di vapore (umidità)

I materiali di cui è costituita la stratigrafia di un muro vengono contraddistinti, oltre che per conducibilità, inerzia termica, massa, anche dalla cosiddetta traspirabilità, la resistenza alla diffusione del vapore acqueo.

Nota che non è la stessa cosa parlare di diffusione del vapore attraverso un muro e passaggio di aria. E nota anche che la diffusione al vapore non significa avere un muro permeabile all'acqua! Le molecole di acqua (stato liquido) sono molto più grandi di quelle del vapore. In questo caso è un po' quello che succede con un setaccio a maglie strette, in cui faccio passare la sabbia ma non piccole pietre.

Il coefficiente di resistenza al passaggio del vapore, indicato con la lettera greca μ, è  riferito ad uno specifico materiale; μ indica quante volte il materiale in questione è meno diffusivo (traspirante) rispetto all'aria a parità di spessore e di condizioni termiche. Per l'aria in condizioni stazionarie μ = 1.

La traspirabilità è in genere correlata alla porosità del materiale.

Per darti un idea, ecco alcuni esempi, relativamente alla traspirabilità µ:

  • intonaco di gesso                7
  • malta di calce naturale         5 - 10
  • muratura di mattoni            10 - 15
  • malta di cemento               18 - 35
  • cemento armato                 35 - 70
  • polistirene espanso (EPS)    80 - 300
  • fogli di PVC                       > 20.000

Pare evidente che un cappotto in EPS sia molto meno traspirante di una muratura in mattoni...

E allora niente cappotto?

Alt. Al di là del fatto che il cappotto può essere realizzato con diversi materiali, prima di prendere decisioni affrettate e soprattutto sbagliate, fatti questa domanda.

 

Ma quanto vapore acqueo passa attraverso il muro?

Fonte: La mia CasaClima di N. LantschnerÈ stato calcolato in seguito ad un esperimento che solo l'1-2% dell'umidità formatasi in casa (dovuta alle attività e agli usi del bagno e della cucina in particolare) viene smaltita per diffusione dalle pareti. Il 98-99% di quest'aria "viziata" viene smaltito attraverso la ventilazione, naturale o meccanica che sia.

In pratica sarebbe già sufficiente tenere le finestre aperte per un quarto d'ora ogni due ore, per avere gli ambienti interni sempre correttamente aerati. Questo poi ovviamente comporterebbe anche un raffreddamento degli ambienti interni, non voluto...

È comunque un errore quello di pensare che l'umidità possa passare indisturbata attraverso il muro seguendo un flusso costante da un lato all'altro. Ciò che avviene più spesso, invece, è questo.

 

La parete assorbe una piccolissima quantità di umidità, quando l'ambiente ne contiene una quantità superiore alla norma, e la ricede quando le condizioni ambientali interne tornano ai valori normali, per esempio a seguito di ventilazione (naturale o meccanica).

 

Nelle case più vecchie, intonacate ad esempio con il gesso, vi è un parziale assorbimento dell'umidità da parte dell'intonaco. Questa umidità poi viene rilasciata, grazie al fatto che c'è maggiore ventilazione negli ambienti dovuta agli spifferi.

Il muro si comporta come una camera di compensazione. Tale umidità viene per lo più restituita dal lato da cui è stata assorbita (quello interno, nel nostro caso); in alcuni casi, invece, l'obiettivo può essere proprio quello di far passare verso l'esterno questa quantità di vapore, proprio per evitare condensa interstiziale.

In pratica l'ambiente non arrivava mai a saturazione, e la parete riesce a smaltire l'umidità prima che si arrivi al punto di condensazione.

La formazione della condensa in uno strato della parete avviene quando il valore di pressione parziale (Pr) risulta maggiore di quello della pressione di saturazione (Ps)(diagramma di Glaser). 

Ok, è un concetto un po' ostico da capire, soprattutto se non si hanno conoscenze di base di termodinamica. Ma più che capire il principio fisico, preoccupati di capire come non avere umidità in eccesso e come mantenere i muri interni caldi.

Un muro internamente umido è un muro ammalorato, ed è anche un pericolo per la struttura. Un tipico esempio di muro che assorbe umidità lo si ha nel caso dell'umidità di risalita (proprio perché non c'è un isolamento adeguato verso il terreno).

 

Qual è il rimedio intelligente per non avere più problemi di umidità?

Se hai da poco effettuate delle ristrutturazioni della casa, se hai sostituito gli infissi, ad esempio, è probabile che abbia notato maggiore umidità e presenza di muffe in alcuni angoli della casa. Devi riportare la casa in equilibrio termico.

Puoi pensare di installare un impianto di ventilazione meccanica.

In ogni caso, che ti piaccia o no, non puoi smaltire tutta l'umidità interna attraverso i muri.  

Aggiungi che, se la temperatura sulla parete interna è inferiore ai 13°C d'inverno, avrai condensa!

Un sistema a cappotto termico potrebbe fare al caso tuo.

 

Il cappotto, opportunamente dimensionato, innalzerà la temperatura interna della parete, evitando condense e successive muffe.   

 

Ma rimettere in equilibrio termico una casa significa studiare una stratigrafia del muro esterno (in realtà anche tetto e solai, ma per ora prendiamo come riferimento solo i muri perimetrali), valutare attentamente quanta umidità di forma, dove può condensare, se eventualmente intervenire con un freno al vapore, se integrare l'involucro con uno o più impianti, come dimensionare questi impianti, ecc. 

Se invece stai per acquistare una casa, nuova o da ristrutturare, be'... agisci subito, prima di fare danni.

 

Quindi...

Quando si parla di traspirazione della parete, si intende la capacità che i vari strati che la compongono hanno di assorbire e poi ricedere all'ambiente una certa quantità (piccola) di umidità.

Pensare che il flusso di vapor acqueo passi sistematicamente e con continuità da parte a parte è un errore, e non è l'effetto voluto.

La traspirabilità è una caratteristica voluta in quanto i material i coinvolti sono maggiormente "duttili" alle condizioni termo-igrometriche. Quindi:

 

traspirabilità non vuol dire muri umidi nell'interno

 

Per un lavoro di ristrutturazione o di riqualificazione energetica, è fondamentale eliminare eventuali umidità interne ai muri, prima di fare qualsiasi cappotto. Il tecnico esperto può rilevare mediante diverse diagnosi, invasive e non, questi problemi e proporre le adeguate soluzioni. Il fai-da-te è inutile e dannoso.

L'unico modo per risolvere i problemi di umidità e condensa negli ambienti, assieme a un buon pacchetto isolante, rimane solo ed esclusivamente l'adeguata ventilazione. 

Quello che devi capire è che, se non hai competenze specifiche, non puoi risolvere il problema di casa tua semplicemente mettendo un cappotto di spessore e materiale qualsiasi. Oltretutto, gli elementi da bilanciare sono diversi. 

Poi non lamentarti se, dopo aver speso tanti soldi per la ristrutturazione, scopri che hai più condensa di prima...

 

PS: condivi questo articolo sul tuo social network preferito. Un tuo commento è sempre gradito.

 

  

Commenti  
+1
como posso migliorare il comfort estivo e risparmiare avendo una casa su due piano con i muri peritali così composti;
-terra mattoni pieni da 25 e intonato;
-primo poroton da 25 e intonaco;
vorrei fare cappotto esterno in laterizio da 8 cm con interno in lana di roccia (Revolution della Wrrerberger), zona climatica abruzzo: roseto degli abruzzi;
-1
Salve Massimo,

la invito a leggere l'articolo specifico sull'argomento: http://www.lauracoppo.it/la-riqualificazione-energetica/protezione-estiva-involucro-edificio

Saluti Laura
+1
Ciao,
sono una product designer e sono alle prese con la ristrutturazione della mia casa.

Ho dei muri perimetrali con sassi di fiume misto mattone con spessori di 40-60cm.
Il mio geometra mi propone per vincoli vari un isolamento dall'interno con 2 strati di lana di roccia da 60mm + mattoni. Io ho controllato con dei software online per il calcolo delle trasmittanze e sembra che anche il PUR sia ottimo. Accoppiato con cartongesso mi permetterebbe di dimezzare gli spessori richiesti non "rubando" troppo spazio alle stanze (72mm vs 180mm). Ho due domande. Domanda 1: il PUR è traspirante? Ci sono controindicazioni? Anche per il cartongesso?
Domanda 2: nel simulatore in ogni caso mi segnala che il punto di condensazione è all'interno del muro! è critico? Dove dovrei spostare questo punto di condensa..all'esterno della casa? con quali accorgimenti si riesce a spostare?

Grazie in anticipo, ho trovato l'articolo e i commenti davvero interessanti!
-1
Salve Claudia,

sono sicura che il suo referente tecnico le saprà dare tutte le risposte specifiche per il suo caso.
Avrà infatti di certo effettuato tutti gli opportuni calcoli e controlli prima di valutare e proporle una soluzione. Li avrete magari discussi insieme...
Se il PUR fosse equivalente e avesse le stesse caratteristiche di una lana di roccia o di un altro materiale, si userebbe sempre e solo quello, non crede?
Lei stessa ne ha individuato i vantaggi (es. lo spessore ridotto, oltre che il costo).

Per darle una risposta ponderata alle sue domande, dovrei effettuare opportune verifiche e come tali trattasi di consulenza.

Saluto cordialmente. Laura
+1
Brava Laura!
finalmente leggo ciò che sostengo (e metto in pratica) da anni!
Un conto è l'umidità atmosferica, un altro conto è quella contenuta nelle strutture murarie (di risalita, condensa interstiziale, ecc) e un altro conto è quella domestica prodotta dall'uomo...
magari si potesse mettere tutto a posto con un po' di intonaco a base calce o peggio ancora con una mano di pittura...
Grazie Dario del feedback positivo! ;-)
+1
Buongiorno, premesso che i suoi ragionamenti oltre ad essere convincenti mi sembrano basati su criteri di conoscenza, le chiedo un consiglio: devo risanare una cantina da un lato umida con muffa in quanto sotto il piano del cortile, trattasi di un luogo nel quale non conserverò alimenti, voglio che diventi un luogo di lavoro per fai date, coservare attrezzi e cose di casa; vorrei procedere da me. Mi hanno detto di utilizzare semplicemente della calce, che ne pensa? oppure meglio i prodotti già preparati. Grazie mille Oscar
-1
Salve Oscar,

non do pareri se non dopo aver valutato direttamente. Non sarebbe serio, professionale e forse controproducente per Lei.

Saluti Laura
+1
Citazione ste:
mi sa che lei gentile lauracoppo.it ha sbagliato gravemente mestiere!!


Ma sei in grado di argomentare invece di scrivere cose senza senso?
-1
Citazione Laura Coppo:
Citazione ste:
mi sa che lei gentile lauracoppo.it ha sbagliato gravemente mestiere!!


Ma sei in grado di argomentare invece di scrivere cose senza senso?


c'è ben poco da argomentare qui siamo su livelli assurdi, ci ripensi tra dieci anni a le cose che ha scritto poi ne riparliamo
-1
Appunto... nessun argomento.
mi sa che lei gentile lauracoppo.it ha sbagliato gravemente mestiere!!
-1
Ma sei in grado di argomentare invece di scrivere cose senza senso?
+1
Mi è stato detto, a proposito dei cappotti termici di isolamento di abitazioni: "se non c'è spessore, non c'è isolamento". Ma uno spessore di 5-8 cm non è facile da installare su un fabbricato esistente, specie attorno agli infissi...
Gentile Architetta, cosa pensa d'altra parte lei delle pitture endotermiche? Meno di 1 mm. di spessore... tecnologia derivata dagli scudi termici dello Shuttle...
Attendo la sua risposta. Se il tema fosse già stato trattato sul blog, sarà sufficiente un aiutino per rintracciare quanto pertinente. Grazie.
Roma, villino cielo-terra costruito anni '70 (pareti in tufi, solaio e tetto in travetti armati + tavelle di laterizio + gettata cemento + coppi, intonaci vecchi e nuovi a base cementizia) in ristrutturazione.
La domanda è: dato che esternamente è ancora tutto da sistemare, potrebbe essere utile per un miglioramento generale l'applicazione di vernice endotermica (Thermoshield o similare) ?
E similmente, all'interno almeno in corrispondenza di evidenti ponti termici?
Qual'è - gentile architetta! - la sua opinione su questi prodotti vernicianti ma particolari?
Potrebbe anche pubblicare un raffronto con un cappotto "tradizionale" (ad esempio, eseguito con pannelli in lana di roccia) ?
Grazie dell'attenzione.
+1
Michele,
non demonizzo nessun prodotto, ma allo stesso tempo è meglio che sappiate che non esiste nessun "elemento magico" che da solo possa risolvere il vostro problema. A maggior ragione una vernice.

Magari è meglio di niente. Ma la domanda la rigiro a lei: vale la pena spendere soldi per un intervento che tampona per un annetto, forse due?

Se legge tra i molti commenti in questi blog, troverà decine e decine di persone che hanno fatto interventi di questo tipo con scarsissimi risultati. Quindi non conta la mia opinione, contano i fatti.

Se ci sono problemi strutturali, come nel 99% dei casi, vanno fatti interventi seri, studiati sul singolo caso e dimensionati per il singolo caso.

Tutto il resto equivale a spendere soldi inutilmente.
Anche io patteggiato x la vmc sia essenziale su grosse ristrutturazioni però altri 2 elementi importanti sono:
eliminazione dei ponti termici esistenti o, la loro ridimensiona, quindi con la dovuta accuratezza nell'Isolare.
La posa dei materiale, cosa molto importante è la cura nei dettagli, questo vale quanto l'importanza dei materiali.
Al luca
-1
Certo Luca,
in tutto il blog parlo proprio di tutto questo.

Non è mai un solo elemento a determinare una buona/ottima ristrutturazione.

Ecco perché spiego (e spesso invano) che alla base di tutto ci deve essere una progettazione integrata.
+1
Bell'articolo!

La progettazione specifica e specialistica dovrebbe diventare ordinaria! Ma se continuiamo a far si che siano i vari artigiani a scegliere continueremo ad avere case malate
Forse finalmente riusciremmo ad ottenere case con consumi molto più bassi e molto più confortevoli.

Grazie Arcangelo
La ringrazio per aver postato questo articolo che chiarisce in modo semplice e diretto quello che a molti non è ancora ben chiaro.

Speriamo si diffonda maggiormente la cultura del far le cose per bene e cercare di "risolvere" e non "spostare" le problematiche di salute, umidità e risparmio negli ambienti in cui si vive.
Saluti
Gabriele
Grazie Gabriele :-)
Ciao, Laura,
Ho un impresa ed eseguo lavori di costruzione e ristrutturazione. Ho eseguito dei lavori a casa mia facendo il cappotto esterno da 10 cm è sto notando un alto livello di umidita' dentro casa che prima non avevo. Addirittura la mattina troviamo gli infissi interni, dove non ci sono le persiane che sono bagnati. Ti premetto che non sono taglio termico ma semplicemente alluminio esterno r40 e legno interno. Ho sostituito solo I vetri mettendoli termico. Ti assicuro che è la prima volta che mi succede questa situazione in 10 anni di posa di cappotti esterni.
Ciao Daniele,
un po' difficile diagnosticare così quale sia il problema vero. Bisognerebbe capire intanto da dove si origina tutta questa umidità. Magari era presente anche prima, ma la struttura in qualche modo la smaltiva (non andava bene comunque, perché era parecchio disperdente).
Egregia Arch. Laura,
la costruzione della nostra casa è terminata a febbraio di quest'anno.
Ci siamo trasferiti ad inizio aprile.
I primi due mesi l'umidità era elevatissima nonostante le finestre aperte 12 ore nelle giornate assolate.
Questa estate particolarmente calda stesso lasso di tempo di apertura e areazione dei locali.
Nonostante ciò arrivati ad oggi, basta una giornata di pioggia e l'umidità nelle stanze da letto sale oltre il 60% .
Io ho paura che vi siano problemi di ponti termici e che l'isolamento sia stato fatto male.
Aggiungo che gli infissi in legno hanno il taglio termico sul davanzale posto prima dei serramenti e coperto con un pannello di legno alto 2 cm siliconato "alla meglio".
Salve Massimo,

da quello che dice qualche problema c'è. Deve contattare un tecnico ed eseguire un rilievo. Non è una cosa normale.
Salve architetto.
Chiedo 2 pareri.
1 voglio isolare casa con insuflaggio,e intervenire all'esterno facendo il cappotto solo pilastri e trave in cemento armato o avrei lo stesso poblemi di ponti termici?
La ringrazio.
Saverio
Salve Saverio,

La invito a leggere l'articolo sull'argomento insufflaggio: http://www.lauracoppo.it/la-riqualificazione-energetica/conviene-isolare-la-propria-casa-mediante-insufflaggio-di-materiale-isolante

Il consiglio è di valutare attentamente l'intervento interno+esterno per la verifica della corretta correzione dei ponti termici.

Saluti Laura
Salve Laura,
Gran bell'articolo complimenti. Lo devo far leggere al mio termocecnico che mi stressa in continuazione sulla trasportabilità dei muri. Sto ristrutturando una vecchia casa anni 40 con muri in pietra da 60cm. Internamente abbiamo usato NHL 5, per maggior trasportabilità (a detta del termocecnico) per maggior salubrità a quanto ho capito dalle mie ricerche. Ora il punto cruciale è il cappotto esterno! Lui vuole assolutamente la lana di roccia, è il cappottista invece mi consiglia EPS (respira). Premetto che all'interno abbiamo installato la VMC e perciò in base al suo articolo deduco che posso anche installare un materiale meno traspirante corretto? Consigli? Grazie
+1
Salve Marco,

su questo blog si danno delle risposte generali sui vari argomenti.

Le situazioni specifiche, e in particolare la sua, richiedono una valutazione più approfondita, per cui è impossibile dare una risposta.
-4
Salve, ho trovato interessante il suo articolo e mi piacerebbe condivederlo sul mio blog. Mi chiedevo se per lei è possibile.
Buongiorno Daniele,
può condividere il mio articolo, purché venga citato l'autore e magari inserito un link al sito.
Mi faccia sapere se decide di pubblicarlo...
A presto Laura
-1
:D sono contento della sua disponibilità ed è chiaro che cito l'autore ed il link al sito. dia un'occhiata a pitturablog.com
-1
Salve Vincenzo,

non ho detto che la ventilazione meccanica controllata sia la soluzione ideale per tutto.

In questo articolo si tratta l'argomento dell'umidità interna agli ambienti e per un ambiente particolarmente umido il ricambio d'aria è essenziale.

A scanso di equivoci, questo blog non ha lo scopo di fare pubblicità a nessun prodotto in particolare, ma solo di parlare del modo più corretto di eseguire un intervento di ristrutturazione o di nuova costruzione.

Se è interessato a saperne di più sul cappotto interno, troverà molti articoli che trattano l'argomento.

Continui a seguirmi! Laura
-1
:-| Chiaro in parte.
Chi mi dice allora che non ci sia chi e' interessato a vendere la ventilazione meccanica ?
Secondo : nel suo articolo non si prende in esame i cappotti interni.
Vengono proposti in stiferite. Io non mi fido a farlo.
Aggiungi commento
A causa dello spam (in particolare pubblicità di offerte di finanziamenti) l'amministratore del blog ha introdotto la moderazione dei commenti.

L'amministratore del blog, inoltre, si riserva la facoltà di non pubblicare o rimuovere a proprio insindacabile giudizio qualsiasi commento che:
- sia illecito, diffamatorio, razzista o calunnioso
- utilizzi impropriamente il mezzo per promuovere o pubblicizzare attività o prodotti commerciali