Ho sentito spesso gli artigiani consigliare ai privati proprietari di eseguire l’isolamento termico dall’interno degli edifici, così da risparmiare i costi di impalcatura e poter isolare senza coinvolgere gli altri proprietari, nel caso di appartamento in edificio condominiale.
Per carità, sono anche ragioni condivisibili, ma da sole non sono sufficienti per giustificare o - ancor meglio - preferire, questo tipo di intervento a quello classico dall'esterno.
Chissà perché, poi, il parere più ascoltato non è mai quello di un tecnico specialista ma di un amico o di un parente, che può vantare di aver già fatto un ottimo lavoro a casa propria, in economia, leggendo la guida del Leroy Merlin.Tutti abbiamo un cognato tuttofare e tuttologo, no?
Come regola generale il consiglio è di procedere all'isolamento sempre dall’esterno, con il cosiddetto sistema ‘a cappotto’; solo in quei casi in cui ci siano particolari problemi per l'esecuzione dell'isolamento dall'esterno e non si possa realizzare il “cappotto”, piuttosto che lasciare tutto com'è e non isolare affatto, sarà meglio procedere isolando dall’interno.
Quando è conveniente un cappotto interno?
L'isolamento dall'interno, ad esempio, è tipico nel caso di facciate vincolate o di particolare pregio, o semplicemente facciate che abbiano particolarità per cui non è possibile l'intervento; si rende effettivamente necessario anche per isolare appartamenti facenti parte di condomìni in cui gli altri proprietari hanno fortemente espresso la volontà di non procedere a riqualificazione.
E giustamente, se non vuoi essere condannato anche tu a vivere male o a spendere cifre esorbitanti in bollette sempre più salate, sarà meglio isolarsi dall'interno?
Quindi, nel caso ti venisse consigliato di procedere all'isolamento termico dall'interno, tieni presente che ci sono alcuni punti critici che vanno analizzati e “risolti”, possibilmente con l'aiuto di un professionista esperto (non è sufficiente, quindi, il parere del cognato che ha già fatto il lavoro l'estate prima!), che sono:
- la modifica delle condizioni termo-igrometriche della muratura. Le pareti in inverno non ricevono più il calore che proveniva dall’interno, risultando dopo l’intervento ‘pareti fredde’.
- l'aumento del rischio di danni per la formazione di condensa tra la parete esistente e la controparete isolante
- l’isolamento dall’interno è altamente rischioso per ambienti molto umidi e con ambiente condizionato
- la diminuzione della superficie calpestabile. Se ad esempio hai una cameretta di 9 mq esatti (ok, è piccolissima, ma sono le dimensioni minime per legge, e molti costruttori le hanno sfruttate al massimo), dopo l'intervento ti ritroverai un ripostiglio!
Ma soprattutto:
non si riescono a risolvere sempre tutti i ponti termici!
Dovrebbe essere più chiaro, ora, che isolare termicamente dall'interno ha generalmente delle criticità maggiori rispetto ad isolare dall'esterno con un cappotto (ovviamente non sto dicendo che questa operazione sia banale!).
Quali sono le criticità e le regole basilari da rispettare per un cappotto dall'interno
Se proprio devi procedere in questo modo, se il tuo tecnico ha fatto tutte le verifiche del caso, se non hai migliori alternative, accertati che queste regole basilari vengano rispettate:
Scegliere isolanti adatti con spessore massimo tra i 2 e i 6 cm. Oltre i 6 cm si aumentano i rischi di danni da condensa in quanto si sposta il punto di rugiada all'interno dell'ambiente invece che lasciarlo all’esterno dell'isolante.
Qualsiasi sia il materiale scelto e lo spessore di isolamento, fermo restando quanto detto al punto precedente, è fortemente consigliato (a mio modo di vedere la cosa direi obbligatorio!) fare una verifica termo igrometrica (come da normativa UNI EN 13788).
Particolare attenzione va posta ai ponti termici esistenti e agli effetti che l’isolamento interno ha su di essi.
Per ambienti abitati scegliere materiali igroscopici.
Evitare di usare barriere al vapore su edifici residenziali: poiché la regola è di posarla più internamente possibile, in questo modo si bloccherebbe l’umidità in uscita e si renderebbe l’ambiente troppo umido. Se strettamente necessaria, per le caratteristiche tecniche dell'ambiente, la barriera al vapore non deve essere assolutamente bucata; fai molta attenzione, dunque, a cosa potrà essere istallato successivamente (ad esempio mensole, cucina o altro che richiede fori profondi).
Meglio utilizzare prodotti isolanti di origine naturale.
Come vedi, l'esecuzione di un rivestimento interno per l'isolamento termico non solo non può essere lasciata al fai-da-te, ma deve essere pianificata e progettata tenendo presente i punti critici e adottando le opportune soluzioni.
Tieni anche presente che un lavoro fatto davvero bene dovrebbe prendere in considerazione anche un miglioramento dell'insonorizzazione acustica da rumori esterni o provenienti dagli appartamenti attigui. In una sola operazione di riqualificazione, puoi migliorare anche l'efficienza acustica, approfittando degli incentivi fiscali.
Fai leggere questo articolo anche a tuo cognato, vedrai che anche lui se ne farà una ragione e non correrai il rischio di litigare per avergli detto che il suo rivestimento interno, quello che ha fatto anche lui sulla "parete a nord" di casa sua, a te probabilmente non va bene.
PS: Se ti è piaciuto questo post, condividilo o aggiungi un tuo commento qui sotto.
PPS: Purtroppo non posso farti una consulenza specifica se non ho una conoscenza dettagliata della situazione. Una soluzione "raccolta" sul web, da parte mia o di qualunque altro specialista, potrebbe crearti più problemi o farti spendere soldi a vuoto. Chiedi consulenza (a pagamento) ad un tecnico e pretendi che venga a farti un sopralluogo con un audit specifico. Una risposta su internet, senza una valutazione specifica, non è mai adeguata!
Leggi anche questo articolo correlato:
Quali sono i criteri che devi considerare per un corretto isolamento delle pareti dall'interno --->
Commenti
se ha necessità di richiedere una consulenza specifica può utilizzare l'apposito form ed inviare una descrizione completa.
Saluti Laura
se non interviene in modo risolutivo temo che il problema si ripresenterà di nuovo.
Pannelli sottili (???) sono un tentativo, ma potrebbe essere anche un problema di condizioni interne di umidità oltre che di temperature basse delle pareti.
Saluti Laura
Stiamo ristrutturando la casa di pietra (muri di 40 cm) di mio nonno (Cilento, Salerno). Siccome non si puo' isolare dall' esterno, ci è stato proposto di fare un cappotto interno con un foglio di polistirolo e un muro di mattone perforato, poi l'intonaco. Siccome dobbiamo decidere entro una settimana (25 luglio 2016) cortesemente le chiedo se è l'isolamento adatto. Senno' cosa si deve fare? Temo i ponti freddi e il problema della muffa. Grazie in anticipo e saluti da Cristina
il blog è ricco di informazioni sui temi che sono di suo interesse.
Per il resto, ogni consulenza personale va trattata in modo specifico.
La saluto. Laura
non è molto chiara la sua descrizione, però ritengo che rompere un cappotto per una porzione non sia molto saggio. Per dare una risposta, anche se generale, quando ci sono zone in cui si riduce di molto la sezione dell'isolante oppure si elimina completamente, si crea una zona a diversa temperatura superficiale: potenzialmente la cosa si traduce in muffa.
Saluti Laura
Se il suo vicino l'autorizza, potrebbe isolare solo la sua parte di fabbricato.
La invito inoltre a leggere questo articolo che tratta l'argomento: http://www.lauracoppo.it/la-riqualificazione-energetica/conviene-isolare-la-propria-casa-mediante-insufflaggio-di-materiale-isolante
Saluti. Laura
Tale parete Nord con quella Ovest ed Est delle stanze emanano freddo e si addensa condensa e muffa sulla parte alta e bassa (architravi), sui pilastri portanti verticali intera altezza e perimetro interno del solaio, anche parte centrale.
Essendo impossibilitato nel fare il cappotto esterno (condomini non tutti d'accordo), mi hanno parlato degli intonaci termoisolanti. Attenuerei qualcosa con questo intonaco o meglio paretine interne con isolanti e camera d'aria?
Mi consigli.
Grazie
Tale parete Nord con quella Ovest ed Est delle stanze emanano freddo e si addensa condensa e muffa sulla parte alta e bassa (architravi), sui pilastri portanti verticali intera altezza e perimetro interno del solaio, anche parte centrale.
Essendo impossibilitato nel fare il cappotto esterno (condomini non tutti d'accordo), mi hanno parlato degli intonaci termoisolanti. Attenuerei qualcosa con questo intonaco o meglio paretine interne con isolanti e camera d'aria?
Mi consigli.
Grazie
Ogni caso specifico va visto singolarmente e come tale rientra tra le consulenze.
Saluti
Laura
non mi sento di offrire nessuna indicazione specifica se non dopo aver svolto opportune indagini e verifiche.
Non esistono soluzioni univoche o perfette per tutti i casi.
Mi espongo:
Non vivo in Siberia ma in periferia di Napoli, abitando un immobile con un ampio lato esposto completamente a nord
Le pareti di una stanza emanano freddo e l'organismo sente disagio poichè si addensa condensa e muffa sulla parte alta, sulle colonne portanti e perimetro interno del solaio (immobile in condominio edificato negli anni 80 )
Con un'esposizione sud/ovest e non avrei avuto problemi
Essendo impossibilitato nel fare il classico cappotto mi stavo documentando sugli intonaci termoisolanti, ma vedo che Lei non ne parla.
Attenuerei qualcosa con questo intonaco a mò di cappotto esterno/interno
Con una VMC complementare la temperatura domestica sarà sempre maggiore di quella esterna mentre il deumidificatore da solo illusione momentanea quando acceso.
Mi erudisce un po'.
La ringrazio
il blog è ricco di informazioni sui temi che sono di suo interesse.
Per il resto, ogni consulenza personale va trattata a parte.
La saluto. Laura
le consiglio di non seguire consigli su internet, ma di farsi assistere da un professionista esperto.
Laura
mi spiace per i suoi contrattempi.
Purtroppo si ritrova in una di quelle situazioni tipiche di chi si è affidato ad un'impresa che va ad eseguire l'isolamento in modo standard, "perché noi abbiamo sempre fatto così".
Un intervento di riqualificazione, di isolamento, va progettato e dimensionato per lo specifico caso. Io da qui non le posso dare la soluzione, purtroppo, altrimenti rischierei di farle fare un intervento che potrebbe rivelarsi sbagliato (come le è appena successo).
Io procedo in maniera scientifica.
Nell'articolo ho già esposto quali siano i criteri generali su cui basarsi. Ma appunto, sono criteri generali. Ad esempio nulla si può dire sulla risoluzione di eventuali ponti termici finché un tecnico specializzato non esamina lo specifico caso.
Analisi specifica --> Cura specifica
Le opinioni degli esperti su internet, su casi specifici, rischiano di diventare "soldi buttati nel rusco (come dicono a Bologna)" per il committente.
non è mio compito esprimere opinioni. Dare un'opinione a distanza, via internet, senza aver studiato il caso, è innanzitutto controproducente per lei.
Ha bisogno di una diagnosi/analisi personalizzata sul posto, fatta da un tecnico competente.
Lei si fiderebbe di una diagnosi via internet da un medico dopo aver spiegato il suo problema di salute in 4 righe?
In questo caso è la sua abitazione ad avere un problema di salute. Chiaro che siamo su due piani diversi, tra salute di una persona e condizioni di un immobile. Però l'approccio nel risolvere il problema è lo stesso, se pur cambi la gravità.
Quindi se non si può applicare la soluzione perfetta, si applicherà quella che più si avvicina alla soluzione ottimale (tenendo conto anche dei fattori economici).
Grazie in anticipo per la risposta
sulla base di cosa sceglie lo stucco da piscina? Non sarebbe meglio consultare un professionista, che dopo sopralluogo e diagnosi, sfruttando se è il caso anche strumentazioni adeguate, possa darle la soluzione ad hoc?
le pare che le possa dire così su due piedi cosa c'è da fare?
E' necessario fare un sopralluogo, e probabilmente anche fare un'analisi diagnostica di come la struttura si comporta allo stato attuale.
Il lavoro (se vuole che sia fatto bene) è tutt'altro che banale...
Le viene qualche idea? Perché attualmente stavamo pensando di fare una parete vetrata strutturale, isolante quanto una un muratura, da mettere subito davanti o subito dietro le colonne, però questo avrebbe un certo costo ovviamente. Grazie in anticipo!
ci possono essere diversi modi di intervenire per risolvere dei ponti termici, a maggior ragione che state intervenendo in maniera "pesante" , cioè con una ristrutturazione importante, dando modo di progettare in modo accurato l'intervento.
Non mi è possibile peró, senza valutare la situazione in modo specifico, offrire soluzioni, nel suo stesso interesse.
Saluti Laura
Grazie ancora
Davide
ci sono soluzioni Ecologiche per il cappotto dall'interno, e si può alternare una parete coibentata interna, con una esterna, e di nuovo interna o esterna?? senza rischiare ponti termici? Sto giusto in un condominio e il commento era troppo lungo per la pubblicazione quando ho provato a spiegare tutto assieme
Grazie in anticipo per la sua risposta, cordialità
ci sono diverse soluzioni per isolare dall'interno e, come anche detto nell'articolo, molte di questo hanno origine naturale. L'aspetto "ecologico" è ancora diverso, perchè riguarda anche il processo produttivo del materiale, quindi la sostenibilità ambientale, che è un altro argomento ancora, del tutto diverso.
Per quanto riguarda la domanda sulla coesistenza di isolamenti interni ed esterni, penso di aver capito a cosa si riferisca: è assolutamente necessario in questo caso fare una valutazione dei ponti termici.
Da quello che mi ricordo il ricambio d'aria attraverso la traspirabilità della muratura incide per circa l'1-2% sul totale del ricambio necessario. Non mi sembra che l'affermazione di cui sopra sia corretta. Non è certo la barriera al vapore a modificare le condizioni di UR interne.
ha ragione e per come ho scritto potrebbe venire frainteso il concetto. Per cui provvederò a corregge la frase.
Assolutamente vero, l'umidità UR interna non viene smaltita attraverso le pareti, ma dal corretto ricambio d'aria. L'argomento è stato trattato qui: http://www.lauracoppo.it/la-ristrutturazione/il-muro-che-respira-una-bufala
Saluti Laura
mi dispiace che ho visto tardi il commento. Comunque mi auguro che abbia risolto. In questi casi basta frapporre uno strato impermeabile.
Saluti Laura
Le chiedo un parere in merito a quanto segue: vorremmo acquistare una casa di 135 mq al 6° piano di un condominio costruito negli anni '70. Sopra la casa, c'è per matà un terrazzo..quindi immagino il caldo d'estate e il freddo d'inverno. Si può isolare solo il soffito dall'interno? Conviene o sarebbe meglio isolare anche i muri preimetrali...sempre dall'interno? Grazie
sicuramente il terrazzo potrebbe essere una suerficie maggiormente disperdente d'inverno e causare discomfort in estate.
Tenga conto che non sempre si può intervenire dall'interno se si riduce l'altezza interna utile per i vani abitabili. Così per l'isolamento dall'interno delle pareti esterne, che riduce la superficie delle stanze.
Vorrei ridurre il consumo di energia elettrica spero per un migliore vostro parere di essere stato abbastanza chiaro
La ringrazio anticipatamente
Saluti
i pareri specifici ed in particolare il suo, richiedono una valutazione altrettanto specifica e attenta e come tale trattasi di consulenza vera e propria.
Saluti. Laura
ho una domanda a cui non riesco a trovare risposta.
Sarebbe possibile e tecnicamente valido un isolamento interno/esterno?
Mi spiego: sono in appartamento con un terrazzo che "tocca" circa metà della casa e sulle ci pareti non avrei difficoltà a realizzare un cappotto esterno.
Viceversa, dall'altro lato, avrei bisogno di realizzare un cappotto interno.
Funzionerebbe o ci sarebbero squilibri energetici?
alle volte si è costretti ad intervenire in modo difforme tra un lato e l'altro di un edificio. E' possibile.
Proprio in questo momento, in un caso che sto seguendo, realizzeremo un isolamento interno su tutto un appartamento, ma in una porzione di fabbricato (in corrispondenza di una terrazza condominiale) eseguiremo un isolamento esterno.
Il tutto calcolato e verificato in precedenza...
come mai ha "idea" di fare un isolamento in questo modo?
Il consiglio che richiede è di fatto una valutazione tecnica. Impossibile per me, dunque, rispondere in maniera approssimativa.
Saluti. Laura
Con questo sistema avrei una casa termicamente più isolata.
Lei cosa ne pensa del riscaldamento a pavimanto grazie
lavorare con una controparete è una valida soluzione, che però ha due caratteristiche a cui badare:
1- il materiale usato, che va scelto dopo aver valutato le diverse caratteristiche dell'intervento che si deve fare.
2- la riduzione delle dimensioni degli spazi interni.
Per l'ultima domanda la invito a leggere qui: http://www.lauracoppo.it/materiali/differenza-tra-sistemi-con-massetto-a-secco-e-a-umido
ogni caso specifico va trattato con una progettazione.
Piccolo o grande sia l'intervento, non ci può (nè deve) improvvisare: va eseguito uno studio specifico, e in quanto tale, si tratta di una consulenza vera e propria.
Non posso fornire delle indicazioni o consigliare un intervento senza aver potuto analizzare il suo caso. Nel suo stesso interesse.
Se non sei interessato, vai altrove. Il web è abbastanza grande e ci sono spazi dove sfogare le proprie frustrazioni. Non qui.
Grazie.
Forse intendevi "pensavo che FOSSE"
Posso avere un suo consiglio e magari delle foto per far vedere agli operai indiani .
In che cosa consiste il "cappotto " esterno.
Scusi la mia ignoranza in merito!
La ringrazio se vorrà rispondermi.
Laura
Le chiedo cortesemente un parere in merito a questo problema: Ho acquistato una casa "anni 70", circa 110 mq, piano secondo con sopra una soffitta. La casa non è mai stata ristrutturata o rimaneggiata dal 1973, anno di costruzione. Esposizione con zona notte a nord e zona giorno a sud. Adesso mi trovo nella esigenza di provvedere alla ristrutturazione, sostituendo infissi, e creare un cappotto interno (non posso fare quello esterno in quanto i condomini non vogliono...), sia nella zona giorno che nella zona notte. Dovrò rifare il tetto (che spero sia in comune con l'appartamento del primo piano), isolandolo. Attualmente è anche privo di guaina impermeabilizzante!!! con infiltrazioni in soffitta.
Domanda: quale cappotto interno mi consiglia? Con quale spessore? E nella soffitta che tipo di isolamento posso mettere? sia nel tetto che nel sottotetto?
La ringrazio per la gentile risposta.
Cordiali saluti.
Davide
quelli da Lei elencati sono tutti aspetti da considerare nel caso di una ristrutturazione globale, come quella che Lei sta andando a fare.
Le consiglio di considerare un approccio diverso al problema, innanzitutto dividendo i lavori condominiali (le infiltrazione dal tetto) dai lavori che spettano esclusivamente a Lei.
In secondo luogo, prima di procedere a metodi di posa, materiali e sistemi, quali sono i suoi obiettivi energetici? Che cosa vuole ottenere?
Le consiglio la lettura di questo articolo:http://www.lauracoppo.it/certificazione-energetica/perche-fare-la-diagnosi-energetica
Saluti. Laura
molto probabilemente gli 8 cm (di cosa?) di isolante nulla fanno contro il surriscaldamento estivo.
Si può isolare il sottotetto, è un intervento che propongo spesso.
Ma come sempre rispondo, una risposta precisa richiede una valutazione specifica, e come tale trattasi di consulenza.
Saluti
Laura
Vivo in un condominio di tre piani e sono posto al 1piano
I vicini non vogliono fare il cappotto esterno
Problema :ho una Camera 4×3 metri esposta a Sud e durante l estate diventa un forno perché la parete
si scalda tutto il giorno e continua rilasciare calore..
Cosa mi consiglia come isolamento interno?
Lana roccia +cartongesso?
Isolare anche il soffitto per ridurre impianti termici
Del piano superiore?
La ringrazio
carlo
ogni soluzione deve essere progettata. Nel caso di protezione estiva, vanno verificato attentamente le caratteristiche dell'isolante scelto e se effettivamente la soluzione risolve il problema.
Sulla protezione estiva Le consiglio di approfondire qui: http://www.lauracoppo.it/la-riqualificazione-energetica/protezione-estiva-involucro-edificio
Continui a seguirmi!
Mio caso.casa al secondo piano centro storico,classe B,serramenti in Pvc be con gas,altezza locali 250 cm,riscaldamento tramite radiatori con ogni stanza e bagno comandabile a se con impianto domotico.umidita media intorno al 60%,predisposizione in tutte le camere per condizionamento-deumidificazione.pareti esterne in sasso,10 cm polipan e interno in mattoni.nelle camere con pareti a nord c'è più freddo,volevo fare un cappotto con meteriali naturali e poi intonarcare,cosa mi consiglia?minipor?sughero?spessori?meglio un meteriale permeabile al vapore?grazie mille
progettare un intervento di isolamento interno richiede una completezza di informazioni e una progettazione specifica.
Quelle da Lei fornite sono delle informazioni di base che non sono sufficienti per esprimere un parere.
Ogni intervento di isolamento interno deve tenere conto delle caratteristiche specifiche del fabbricato, per poter essere una soluzione valida.
Nel suo caso, mi sembra di capire che si tratta di un intervento mirato a risolvere un problema di disconfort: per risolverlo molte sono le caratteristiche che dobbiamo tenere presenti, non solo lo spessore e il tipo di materiale.
E poi, è proprio sicuro che l'isolamento interno sia l'intervento giusto?
la scelta del materiale e della posa dello stesso per la coibentazione dall'interno richiede sempre (e dico sempre) una verifica della stratigrafia che si ottiene.
ogni intervento va progettato. Le superfici verso l'esterno sono tutte disperdenti, perciò un intervento per essere risolutivo deve tenerne conto.
Grazie
non ho capito se il cappotto lo posi tu (come applicatore) oppure se sei semplicemente il committente che deve incaricare una ditta per l'esecuzione.
Se rientri nel secondo caso, affidati ad un applicatore che sappia fare bene il suo lavoro.
La risposta corretta comunque è: dipende.
Nella maggior parte dei casi, se sto facendo una riqualificazione energetica dell'intero edificio, do indicazione che il cappotto arrivi sotto il livello del pavimento contro terra, per la corretta risoluzione di tutti i ponti termici.
Saluti e grazie
quella che tu chiami "dammi una dritta" non ti servirà a nulla.
Quella che ti serve per risolvere un problema è una valutazione precisa e calcolata: le opinioni stanno a zero in questa materia.
Per capire meglio di cosa soffre la tua casa ti consiglio di leggere qui: http://www.lauracoppo.it/la-riqualificazione-energetica/la-tua-casa-e-in-salute-la-mappa-dei-ponti-termici-non-ti-porta-al-tesoro
Buonasera architetto, abito in una casa singola ad un piano degli anni '60 con i muri perimetrali in parte in cemento e in parte tufo. L'edificio confinante e stato demolito. Adesso nelle due stanze confinanti con l'esterno altezza 50 cm dal pavimento si manifestano macchie di muffa e si stacca la pittura, queste stanze adesso sono fredde. Quale cappotto mi consiglia eseguire esterno o interno sia per eliminare le macchie di muffa e ad avere una temperatura confort d'inverno grazie
prima di pensare a qualsiasi tipo di isolamento, Le consiglio di risolvere i problemi di umidità della parte bassa delle murature.
Per la scelta del tipo di isolamento, La invito a leggere qui: http://www.lauracoppo.it/la-riqualificazione-energetica/meglio-l-isolamento-dall-interno-o-dall-esterno
mi ha dato pochissimi elementi per poterle fornire una risposta.
Nel caso di lavori nei centri storici, l'aspetto della cantieristica assume un particolare peso nell'importo dei lavori: difficoltà di accesso, permessi e autorizzazioni, difficoltà di esecuzione aumentano i costi di molto, rispetto ad un cantiere normale, privo di particolari difficoltà.
Detto questo, la via più semplice di solito è un ponteggio aereo (se ci sono le condizioni, niente facciate vincolate e così via).
E attenzione ai carichi che mette sopra!
troverà più volte scritto nelle risposte che mi è impossibile, senza elementi di indagine certi, fornire una risposta certa ed un parere tecnico.
Certamente, se riscontra la muffa su tutta la parete, sia in una stanza che nell'altra, significa che è un problema strutturale e non un problema puntuale.
Se ritiene che sia imossibile procedere dall'esterno, Le consiglio di valutare attentamente i seguenti problemi di un isolamento dall'interno:
- scelta del materiale: lo sta mettendo in camera, dove dorme, faccia attenzione a cosa mette.
- risoluzione dei ponti termici: se non verifica che siano risolti, potrebbe intervenire e trovarsi comunque problemi di condensa o di muffa negli spigoli.
Può approfondire qui l'argomento: http://www.lauracoppo.it/la-riqualificazione-energetica/criteri-per-un-corretto-isolamento-delle-pareti-dall-interno#comment-511
mi scusi ma mi era sfuggito il suo commento.
Innanzitutto deve risolvere il problema di infiltrazioni che genera, ovviamente,maggiore umidità in casa.
Dopodiché andrei a progettare l'intervento di isolamento: dall'interno o dall'esterno se ci sono le condizioni; se deve per forza procedere dall'interno, con lastra di cartongesso e isolante accoppiato, isolamento in fibra finito a intonaco, o altro ancora va scelto in base alla specifica situazione.
Grazie se vorrà darmi un parere.
la muffa è comparsa perché ha smesso di "ventilarla" tramite gli spifferi dei serramenti e soprattutto dei cassonetti.
Intendiamoci, non ha fatto male, anzi, visto che non ha molto senso buttare soldi scaldando il giardino, non trova?
Mi è impossibile darle una risposta, ogni situazione particolare, ed in particolare la sua, richiede una valutazione specifica.
Se necessita di una consulenza a pagamento, mi contatti pure.
In attesa dell sopralluogo del termotecnica mi sto informando sulle varie opzioni e oltre ai vari isolamento e cappotti mi sono imbattuto in uno studio termotecnico che propone una sorta di riscaldamento della parete tramite un tubo di rame (o materiale plastico) che corre in una scanalatura della parete formando una serpentina e viene alimentato dall'acqua a bassa temperatura del riscaldamento a pavimento (che già ho) e una volta messo in temperatura riscalda per irraggiamento la parete (e l'ambiente) contrastando l'effetto del ponte termico con l'esterno.
Ha opinioni su questa soluzione?
La ringrazio anticipatamente.
quella di cui parla è una soluzione di riscaldamento a parete.
Credo che ci siano molte altre soluzioni, migliori, percorribili.
Le chiedo: ha senso secondo Lei che per eliminare un problema di muffa vado a scaldare il giardino del vicino, consumando ancora di più?
Le soluzioni specifiche, ed in particolare la sua, richiedono una valutazione approfondita e quindi mi è impossibile darle una risposta adeguata senza una analisi specifica del problema.
Premetto: ho ristrutturato completamente un piano di una casa bifamiliare dei primi del '900 da circa 3 anni, tralasciando però ogni tipo di isolamento delle pareti (interno/esterno); in una delle camere da letto è stato creato un locale cabina armadio...e qui arriviamo al problema:
Le pareti (come in tutta la casa) sono state scostante, risanate, riintonacate e pittura te con prodotti antimuffa, traspiranti, ecc...successivamente sono state rivestite con la struttura di legno dell'armadio lasciando una camera d'aria di circa un paio di cm dietro ad essa in modo da lasciar respirare il muro. Ho notato in questi giorni che sulla superficie del muro "nascosto" si è formata una notevole quantità di segni di muffa/condensa e quindi ho rimosso la struttura del mobile per salvaguafarla ed intervenire sulla parete.
Mi scusi per il ritardo, gli ho mandato via email le foto con tutte le descrizioni . Mi faccia sapere se qualcosa non le è chiara.
La ringrazio
grazie
che ne pensa........
grazie
Sotto il mio solaio ci sono dei posti macchina aperti.
Consultandomi con il mio vicino , mi ha fatto presente che andrò incontro a problemi di condensa durante il periodo invernale , lo sbalzo termico del mio appartamento con i termosifoni accesi e il freddo sotto al mio solaio dove ci sono i posti auto, nell’appartamento si formerà della condensa e umidita accanto alle colonne di cemento armato, ai battiscopa , e in tutta la zona più esterna.
Come posso ovviare a questo problema .
Grazie
rispondo anche sul blog a beneficio di tutti i lettori, nonostante abbia visto che mi ha contattato anche privatamente.
E' fortunato che il suo vicino Le abbia dato questa preziosa informazione, strano che non Le abbia sollevato il problema il tecnico che la sta seguendo. Perchè ce l'ha un tecnico, vero?
E' necessario valutare la situazione, numeri e dati precisi alla mano, per prevedere un isolamento adatto.
La guaina, ardesiata o similari, blocca l'acqua ma non le impedirà di avere condensa interna se il pavimento rimane comunque un "pavimento freddo".
Inoltre è una soluzione che nulla ha a che fare con il risolvere i ponti termici.
Visto che sta ristrutturando tutto, che ha demolito i pavimenti interni, è proprio il momento giusto per poter prevedere un intervento.
So che in questo momento sente di avere fretta, ma un intervento sbagliato Le rimarrà per sempre, mentre perdere qualche giorno per valutare la situazione con un po' di calma Le potrà essere di molto aiuto.
le due soluzioni indicate sono completamente diverse dal punto di vista energetico, quindi non è possibile confrontarle in modo così diretto.
Una non è equivalente all'altra, ovviamente.
Spesso ho sentito usare la proposta del riscaldamento a pavimento per evitare le condense, ma poco c'entra questa soluzione con il concetto di isolamento.
Va fatta una verifica e valutato bene l'intervento, vanno valutati gli spessori utili del pacchetto solaio e quelli disponibili per i diversi tipi di soluzioni.
la percentuale di umidità delle stanze è molto alta. Quello è un parametro che può darLe problema con qualsiasi isolamento, se non correttamente dimensionato.
Non Le consiglio di procedere senza aver valutato tutte le condizioni.
Da una parte c'è l'esigenza di aumentare la capacità isolante delle pareti (e la termopittura non è una soluzione).
Dall'altra quella di usare un materiale isolante che sia compatibile con un ambiente abitato.
Infine le condizioni di umidità e il modo di vivere la casa, devono convivere con l'isolamento che si andrà a realizzare e capire come si influenzeranno a vicenda.
Secondo Lei, è possibile capire tutto questo senza una valutazione più approfondita?
grazie per il suo intervento.
Sono troppo pochi gli elementi che mi fornisce per esprimere un parere preciso, però coglierò l'occasione per invitarla comunque a considerare alcuni aspetti importanti dell'isolamento interno.
Innanzitutto vanno analizzate le condizioni interne, soprattutto trattandosi di un ambiente interrato. L'umidità interna e la temperatura, dovute all'uso che si fa di un locale interrato, risultano molto importanti per la scelta del materiale.
Inoltre: ci possono essere problemi di umidità proveniente dall'esterno?
Potrebbe essere indicato avere qualche sistema di trattamento dell'aria interna?
Questi i punti su cui la invito a documentarsi più approfonditamente.
Continui a seguirmi!
Le scrivo per un parere di massima, consapevole che per un consiglio mirato sia necessario avere molti più elementi.
Possiedo un appartamento di 120mq all'ultimo piano ed esposto a sud-est in Puglia. Molto caldo d'estate. Al netto delle valutazioni sulle condizioni igrometriche e posto che ad oggi non sono contemplabili interventi esterni condominiali, crede possa essere utile effettuare un controsoffitto coibentato? avrebbe senso? (pur non isolando le pareti perimetrali) o è necessario effettuare l'intera coibentazione? crede che con la sola controsoffittatura coibentante possa esserci un incremento di classe energetica?
La ringrazio
credo che un controsoffitto coibentato potrebbe migliorare la situazione, anche se, come anche Lei ha giustamente sottolineato, sarebbe meglio procedere dall'esterno.
Infatti soprattutto per il controllo delle temperature in estate, meglio di tutto è fermare il caldo fuori, anzichè dissiparlo una volta che è entrato dentro.
Per quanto riguarda il salto di classe con la sola controsoffittatura, non le so dire: con un opportuno dimensionamento degli interventi credo di si, ma il fabbisogno globale che si traduce in una determinata classe energetica non dipende solo dalla coibentazione di una superficie, ma da tutto l'insieme delle caratteristiche dell'edificio.
Essendo anch'io molto interessato alla questione e sperando di non andare troppo "fuori tema", mi aggiungo alle considerazioni dell'utente precedente per domandare una precisazione riguardo la calce. Ovvero, con una bio pittura di calce seppur applicata su un muro non coibentato (disperdente/freddo) si riesce ad evitare sempre la formazione di muffa? Ovvero anche in presenza di umidità e senza aver migliorato le prestazioni termiche delle pareti, sulla pittura di calce è corretto dire che non si potrà mai formare la muffa, per via delle caratteristiche della calce?
Grazie molte per una risposta e complimenti per il suo interessante sito.
Ermanno G.
la pittura di calce crea una superficie che inibisce la formazione di muffa.
A seconda della gravità dei casi, però, è una soluzione risolutiva oppure no.
Di certo il vero sistema per togliere per sempre la muffa è quello di eliminare le condizioni che la creano, cioè la temperatura e le condizioni di umidità ideali.
Inoltre, non sarebbe un grande risultato togliere la muffa, ma lasciare la condensa sulle pareti, non crede?
Saluti
Laura
Ermanno
Spendere per ottenere i risultati migliori, per me, è la regola imprescindibile.
Credo che anzichè fare una semplice pittura di calce, ci potrebbero essere altre strade "intermedie" percorribili tra il "non fare niente" e "ho valutato e costa tutto troppo".
Ma la decisione spetta a Lei e temo non troverà la soluzione esatta per il suo caso con un consiglio sul web.
Tornando sull'argomento del cappotto interno, ho potuto informarmi sul costo dei pannelli in silicato di calcio. Purtroppo la superfice da coprire per isolare i muri perimetrali e del solaio/soffitto dall'interno è di 60 MQ, per una spesa di circa 3000 euro con pannelli dello spessore di 5 CM. Spesa a cui va aggiunto il costo del collante, del rasante e della manodopera. Tale spesa è per me in questo momento troppo elavata, considerando peraltro di non aver nemmeno risolto i ponti termici... Per un costo inferiore, però, mi domandavo se dei pannelli da 1 cm di spessore possano essere sufficenti, grazie al grado di alcanilità del materiale in questione, di risolvere i problemi di muffa, pur non migliorando affatto l'aspetto dell'isolamento termico, permettendomi quantomeno di vivere in un ambiente più salubre. Saprebbe indicarmi gentilmente se ci sono esperienze positive in tal senso?
Grazie molte per la pazienza.
Pietro
andrebbe comunque verificata la resistenza termica della sezione di parete, che si otterrebbe dopo l'intervento. E' fondamentale infatti verificare le temperature superficiali interne, per essere sicuri di non buttare via soldi in interventi inutili.
Il silicato di calcio è un buon prodotto per l'isolamento interno e per la risoluzione dei ponti temrici e della presenza di muffa, ma:
- va fatta molta attenzione a come viene posato
- ha costi elevati
- 1 centimetro temo sia poco perchè le sue caratteristiche termiche non sono molto elevate
- con un intervento "slim" (cioè riducendo solo lo spessore del materiale) risparmia sulla fornitura, ma rimangono tutti i costi relativi all'applicazione.
Non so, dunque, quanto le convenga procedere con uno spessore così ridotto.
Se ho capito bene il PH alcalino del silicato di calcio di per se non è un fattore sufficente per non far attechire la muffa.
Peraltro, pensandoci meglio, per farsi aiutare solo dal versante dell'alcalinità, poteva essere sufficente l'applicazione di una pittura di (vera) calce (previa rimozione dei substrati vecchi). Ma se non ho capito male, questo tipo di soluzione contro la muffa (in assenza di risoluzione delle dispersioni termiche) di fatto non esiste. In effetti pensandoci bene la utilizzerebbero tutti....
Saluti
Pietro
La muffa si genera perche la temperatura di parete interna è troppo bassa , vicino al pt di rugiada , li l'umidità contenuta nell'aria si condensa , (es vetri finestra in cucina).
Devi isolare , o dall'esterno o dall'interno.
abito in un appartamento al 1° piano, non ho problemi nè di muffa nè di condensa, d'inverno scaldo gli ambienti con un termocamino ventilato e all'occorrenza con termosifoni. vorrei isolare il soffitto del mio appartamento, visto che il simpaticone che abita al 2° piano, con fare ironico, ogni inverno mi ricorda che a casa sua fa caldo e non ha bisogno di riscaldamento grazie alle spese che sopporto ogni inverno. quindi vorrei un consiglio sul materiale da impiegare utile al mio scopo (credo che comunque gioverebbe anche a me).grazie anticipatamente.
purtroppo in tutti i condomini c'è almeno un "simpaticone"
Le faccio una domanda: crede davvero che il suo vicino si scaldi esclusivamente con il calore prodotto dal suo termocamino? Io non credo.
Comunque il calore che Lei produce è vero che si tramette ad ambienti più freddi, ma l'appartamento del vicino è comunque abitato e dunque riscaldato, per cui risulta minima la dispersione in quel senso.
Questa la mia opinione, ovviamente, ma in ogni caso ci possono essere dei problemi a isolare il soffitto se l'altezza è di 2,70 mt perchè diventa inferiore ai limiti di legge.
Se decide comunque di procedere, il materiale migliore è un isolante di origine naturale,; sono convinta però che in una valutazione complessiva del rapporto tra costi e benefici, l'intervento che Lei vuole fare è di sicuro negativo.
ho intenzione di interpellare uno specialista ma prima di farlo vorrei da lei un chiarimento.
Abito in una cascina con muri pietra e mattoni (60 -80 cm), l'ambiente è molto umido per condensa al piano primo e devo risolvere il problema.
Nei suoi commenti vedo anche questo punto:
■l’isolamento dall’interno è altamente rischioso per ambienti molto umidi e con ambiente condizionato
Nel mio caso non posso effettuare un cappotto esterno, rischio di peggiorare con quello interno?
Grazie
Fabio
nel suo caso non credo che possa operare altrimenti che con il cappotto interno.
Per ambienti molto umidi e condizionati ho voluto intendere ambienti che hanno davvero delle condizioni proibitive (es. locali con zone wellness, piscine, ma anche certe cucine di alcune signore che ho visitato che avevano una U.R. veramente molto alta
Non deve temere di poter procedere, dunque, ma faccia prima tutte le valutazioni necessarie, come consiglio anche all'interno dell'articolo.
Grazie
Il cappotto interno migliora le caratterisitche di resistenza termica delle pareti.
Il cappotto interno non interviene a modificare in alcun modo le condizioni dell'aria interna: se c'è un problema sotto questo aspetto, va risolto indipendentemente se si fa qualcosa oppure no a livello di isolamento.
Quello che può succedere, però, è che le cattive condizioni di umidità relativa dell'aria interna vadano ad interagire in modo negativo, e dunque portando problemi, al mio isolamento interno.
Eì per questo che si deve valutare bene se fare e come un isolamento dall'interno delle pareti.
l'ambiente che ha descritto è esposto per più lati: nord, sud, ma che mi dice della copertura?
Per prima cosa partirei da quella, che è la superficie che disperde di più ed è quella che porta maggiori benefici in termini di comfort.
Se pensa di intervenire con i calciosilicati, le consiglio di fare lo stesso intervento ovunque. Ammesso che l'intervento con i calciosilicati sia quello giusto per la sua abitazione.
Per la questione del vicino: quest'ultimo potrebbe rifiutarsi di applicare qualsiasi prodotto, anche a spessore ridotto, sul suo lato, perchè va comunque ad intervenire all'interno della sua proprietà.
Per quanto riguarda la superficie di pavimento del terrazzo che si ridurrebbe, potrebbe trovare un accordo con il vicino, ma c'è un altro problema: la superficie esterna della parete è comunque condominiale, quindi Lei dovrebbe ottenere comunque il consenso del condominio per poter fare il lavoro.
non ci saranno problemi se progetta fin da subito:
- l'intervento di isolamento interno e gli effetti di questo dopo l'intervento
- l'intervento di cappotto esterno e gli effetti di questo, a fronte dell'isolamento interno già realizzato.
Continui a seguirmi!
Volevo sottoporle un problema di isolamento di un ponte termico.
Si tratta di un fabbricato di nuova costruzione con isolamento a cappotto esterno. La stratigrafia è la seguente:
termolaterizio da 35 cm; intonaco; cappotto in eps da 10 cm.
Il problema è che non è stato opportunamente valutato il ponte termico della soletta dei balconi. Poichè l'esterno è ormai rifinito avevo pensato di coibentare dall'interno l'estradosso del solaio e la porzione della trave di calata (circa 35 cm al disotto del solaio), che sostiene la soletta,con uno strato di eps o xps e lastra di cartongesso.
Cosa ne pensi?
Grazie anticipatamente
credo che sia un intervento utile, ma va comunque eseguita la verifica del ponte termico, perchè, se ho ben capito, il ponte termico è abbastanza esteso, avendo lo spessore della trave di calata di 35 cm.
Continui a seguirmi! Laura
deve risolvere per prima cosa i problemi di umidità.
Se non risolve quelli non la aiuterà coprire le tracce di umido con il cartongesso.
Sarebbe come mettere la polvere sotto il tappeto, non la vede ma la polvere rimane.
Saluti Laura
Il cappotto incontra enormi resistenze da parte dei condomini e visto che siamo in centro non sarebbe accettato dal Comune.
Non ho problemi di umidità ma le pareti più esterne in inverno sono fredde al tatto.
Pensavo di provare a rivestire internamente partendo dal bagno dove ho la doccia (assai freddo nelle stagioni in cui il riscaldamento non è ancora acceso). Ha 2 pareti confinanti con l'esterno ed è rivestito di piastrelle fino a 1 m. dal soffitto (spessore di 2 cm tra muro e bordo delle piastrelle).
Ha senso rivestire solo la parte SOPRA le piastrelle o il vantaggio sarebbe minimo?
Visto che è un ambiente che si riempie di vapore quando faccio la doccia (anche se poi apro il finestrino) che materiale mi consiglierebbe, per evitare muffe/condense?
Ok igroscopico, ma cosa?
Grazie!!
non ha senso rivestire le pareti solo da un certo punto in su: è come mettere mezzo maglione d'inverno, ne trarrebbe davvero poco giovamento per proteggersi dal freddo.
Ma c'è un problema in più: l'isolamento eseguito il modo discontinuo va ad amplificare i problemi di dispersione, concentrandoli nelle zone non isolate.
L'isolamento dall'interno, come già spiegato anche nell'articolo, non si improvvisa e dubito ci sia un materiale isolante perfetto per ogni caso: anche se igroscopico come fibra di legno o calciosilicati o intonaci in terra cruda o altri ancora, un intervento di isolamento va sempre progettato se vuole essere sicura che risolva un suo problema.
Saluti Laura
Ma avendo la fortuna di vivere a Viareggio, e per noi il freddo vuol dire avere intorno ai 6-8 gradi e caldo mai da ribollire,
e vivendo in una villetta bifamiliare del 1970, senza problemi (facciamo le corna) di infiltrazioni o muffe, ma solamente con l'handicap "di non essere stata pensata in termini di efficienza energetica/acustica",
lei comunque consiglierebbe in caso di ristrutturazione degli interventi "pesanti" in tale direzione, oppure ritiene che probabilmente una sostituzione completa degli infissi (anch'essi vecchi di 30 anni) possa essere sufficiente?
Grazie 1000.
il consiglio che mi sento di darLe non è diverso da quello che do a chi abita in alta montagna, piuttosto che in una regione calda e afosa.
Le condizioni termiche della sua abitazione sono si date dalle temperature esterne, ma anche dalle condizioni ambiente interno.
La sua abitazione ha raggiunto un equilibrio di comportamento termico che un intervento, come quello della sostituzione delle finestre ad esempio, andrebbe a modificare.
E' ovvio che maggiori sono le escursioni termiche esterne maggiormente l'edificio è sottoposto a fenomeni di condensa o muffa o al surriscaldamento estivo, ma questi fenomeni non sono regolati solo dalla temperatura. Anche il ricambio d'aria e l'omogeneità di comportamento dell'involucro hanno la loro importanza.
Non c'è modo dunque di darLe una risposta certa, tranne quella di investire il più possibile nell'escludere che un qualsiasi intervento le porti in casa un problema che oggi non ha.
Ad ogni modo, il risparmio energetico (se il suo scopo è quello di ridurre il costo delle bollette) e il comfort dell'abitazione si ottengono difficilmente con un singolo intervento.
con la stratigrafia che descrive, non Le consiglierei di eseguire un intervento di isolamento dall'interno (ma neanche all'esterno) prima di verificare se si formano o meno fenomeni di condensa.
Si rischierebbe di fare un lavoro, spendere dei soldi e trovarsi più problemi di prima.
Risolva prima questo problema!
Salve Laura
Il PT ha pavimento in cemento contro terra, muri perimetrali in pietra calcarea fino al livello del 1° solaio, che è in laterocemento. Da qui in su i muri perimetrali sono in blocchi di cemento forati.
Problemi: umidità ascendente lungo i muri internam. e esternam. per ca 2m da terra; umidità sul pavimento e nell'ambiente in tutto il PT. Altro problema è che la mansarda è molto calda d'estate.
La casa dovrebbe essere ristrutturata integralm. ma x limiti di budget pensavo di intervenire in 2 fasi. 1a fase: al PT vespaio e sottomurazione muri perim. x i problemi di umidità. Più avanti: cappotto e rifac. tetto.
Domanda: per togliere l'umidità al PT oltre al vespaio aerato e sottomuraz con applicaz. guaina è indispens. anche realizzare una barriera chimica a base muro contro le risalite capillari? O bastano addivi idrofobizzanti nel cls della sottof.?
PS: il precedente post era privo dei saluti per limiti nello spazio disponibile, mi scusi.
grazie per gli apprezzamenti al blog.
La situazione dell'abitazione che Lei descrive sembra abbastanza seria. Soprattutto per i problemi di umidità, che non sono mai semplici da trattare.
In questa sede mi è difficile dirle quale intervento sia meglio eseguire, ma di certo le consiglierei di andare senza vie di mezzo, con la mano "pesante" insomma. Mi spiego meglio.
L'umidità va il più possibile fermata in partenza, per cui non sono sicura che gli additivi idrofobizzanti siano sufficienti nel suo caso, dove le strutture sono zuppe da diversi decenni. Inoltre è altrettanto importante che l'umidità, laddove riesca comunque a penetrare, abbia via libera ad uscire, per cui anche il trattamento delle superfici intonacate e dipinte, come anche le condizioni dell'aria interna agli ambienti, rivestiranno la loro importanza.
In una situazione simile, mi sono trovata in passato addirittura a decidere con il committente la completa demolizione del fabbricato anzichè la ristrutturazione, perchè il costo e la ricercatezza degli interventi erano superiori ai benefici che ne sarebbero conseguiti, con l'incertezza comunque che qualche problema potesse rimanere.
Credo che la divisione dei lavori in due fasi sia opportuna, in quanto credo comunque non sarebbe possibile intervenire con un cappotto nelle condizioni che ha descritto.
Saluti e continui a seguirmi! Laura
la soluzione da Lei proposta è molto articolata e poco risolutiva.
Se ho ben capito, vorrebbe creare una camera d'aria tra cartongesso accoppiato a del materiale isolante e il soffitto "freddo" delle camere. Inoltre con dei fori di aerazione, in modo che l'aria degli ambienti interni giri in questa camera d'aria.
Il concetto di interporre una camera d'aria come "strato isolante" e di ventilazione, ha senso quando si crea una parete ventilata all'esterno degli edifici.
Far circolare l'aria degli ambienti interni con alte percentuali di umidità all'interno di questa intercapedine non eviterà il formarsi di muffe.
Inoltre, la risoluzione dei ponti termici non si fa "ad occhio" ma con appositi calcoli di progetto.
Continui a seguirmi!
dire che la presenza di muffa è dovuta alle finestre "troppo ermetiche" è come dire che ha battuto la testa contro il vetro dell'auto perché i freni funzionano troppo bene.
Ovvio che se i passeggeri non allacciano le cinture (ossia se non si prendono le dovute precauzioni) corrono questo rischio in caso di brusca frenata.
Al di là del paragone, l'obiettivo di una coibentazione è proprio quello di non avere "fughe di calore" verso l'esterno.
Purtroppo però le ditte, e spesso anche gli ingegneri/architetti che eseguono il progetto, non essendo preparati, si preoccupano di isolare senza provvedere a come l'aria interna debba poi "muoversi".
Darle una soluzione qui è impossibile. La cosa più semplice da suggerire è quella di inserire un impianto di ventilazione meccanica controllata.
Fermo restando che va controllato se l'esecuzione dell'isolamento termico sia stata fatta correttamente, escludendo tutti i ponti termici.
Inserire invece delle ventole nei cassonetti, è un po' come togliere i freni alla macchina. Le conviene?
Comunque prenderò spunto da questa sua domanda per scrivere un articolo un po' più articolato.
è una soluzione pensata con il fai-da-te oppure gliel'ha proposta una ditta sulla base di un sistema di isolamento certificato?
Nel primo caso, non le so rispondere, nel senso che per dare una risposta dovrei approfondire il caso specifico e capire bene come questa stratigrafia dovrebbe venire realizzata e se effettivamente serve o porta benefici.
Nel secondo caso, se la ditta Le da tutte le garanzie...
Continui a seguirmi! Laura
abito fuori Roma,zona Castelli Romani, ùho un problema di muffa presente nelle pareti interne di un piccolo appartamento.
Mi era stato consigliato un rivestimento interno, escludendo quello esterno per un discorso economico.
Vorrei avere una consulenza mi potrebbe aiutare ?
grazie e buon lavoro
nessun problema a fornirle una consulenza per risolvere i suoi dubbi.
Mi scriva privatamente all’indirizzo info
se sta ristrutturando l’appartamento è il momento giusto per porsi delle domande ed intervenire anche sotto il profilo del progetto energetico.
Un discomfort dovuto alle dispersioni termiche delle pareti o del soffitto, piuttosto che dovuto al surriscaldamento estivo diventeranno, per chi ci vive, degli aspetti più importanti che non il colore scelto per le piastrelle del bagno!
Inoltre, un appartamento dove le spese sono più contenute, è anche più facilmente posizionabile sul mercato degli affitti.
Mi scriva in privato, indicando anche il numero di telefono, se vuole sapere come la potrei aiutare a risolvere i suoi dubbi. Grazie Laura
Abito in un appartamento di circa 13 anni, nella camera da letto con una parete esterna esposta a nord est, si formano all'interno muffe. Sto pensando di isolare la parete dove fino a poco tempo fa c'era un armadio, spostato per la formazione di muffa e che vorrei rimettere. Mi hanno consigliato di fare una contro parete isolata e areata con una griglia alta e una bassa ma non so, c'è chi mi ha anche consigliato alcuni pannelli prodotti dalla mapei che si incollano sulla parete e poi rifinita con rasatura, ha qualche consiglio da darmi?
Sulle pareti che si formano condensa o muffa Lei cosa consiglia? Non ho alcuna possibilità di intervenire all'esterno. Infinite grazie in anticipo!
come ripetuto più e più volte, non riuscirà a risolvere il suo problema fin quando proverà da solo a capire qual è il miglior consiglio gratuito su internet.
Mi spiego meglio.
Nello stesso tempo in cui le sto rispondendo in questo modo, potrei dirle: ottima la soluzione A oppure bene la soluzione B.
Idem farà un altro consulente, o peggio, il responsabile commerciale di una qualche ditta. Evito di pensare che ascolti anche il parere degli amici al bar...
Se fra un anno lei si ritroverà ancora con la muffa, o peggio, di chi sarà la colpa? Non avendo incaricato un professionista, e non avendo avuto un sopralluogo con un'indagine seria e specifica per il suo caso (eventualmente anche con strumenti), a chi potrà imputare lo sperpero di denaro e/o l'ulteriore danno?
Internet è molto utile per farsi un'idea.
Se lei ha un problema alla macchina, supponendo che non sia un meccanico esperto, cosa fa, porta la macchina in officina per farla esaminare o procede con consulenza gratuita su internet per poi ripararla da solo?
Mi creda, non c'è alcuna polemica.
In molti articoli di questo blog ho spiegato che un conto è fare un'analisi generale di come procedere, un conto è indicare materiali, spessori, tipologia di intervento, ecc. ecc.
La muffa è solo la punta dell'iceberg. I motivi possono essere diversi e le soluzioni possono essere diverse, in base alle stratigrafie, alla posizione dei muri, alle condizioni climatiche, ecc.
Spero di aver reso l'idea.
In merito alle vernici isolanti:
- pensa che si può avere un miglioramento anche se passate sul soffitto dall'interno?
- e riguardo agli additivi contenuti pensa che possano nuocere alla respirazione?
Riguardo agli additivi, ovvio che, in generale, più un prodotto è naturale meglio è. Le valutazioni sono comunque da fare valutando i singoli prodotti specifici.
Ad ogni modo, come già accennato, ritengo che questi siano interventi poco risolutivi.
le cause scatenanti la muffa possono essere di diverso tipo, la condensa è sicuramente una delle condizioni più favorevoli all'instaurarsi di queste.
Se non si elimina la causa di questa condensa, a poco possono servire i diversi trattamenti che esistono in commercio, come anche i prodotti sanificanti.
Proverei a sottoporre, se fossi in Lei, la questione al costruttore, visto che l'immobile ha solo 7 anni. La muffa non è tra i difetti "gravi" di costruzione, ma costituisce comunque il segnale di alcune carenze costruttive.
Grazie
l'utilizzo delle vernici isolanti è una delle ultime misure, secondo me, da utilizzare dopo aver scartato interventi migliorati più efficaci e magari anche risolutivi.
Detto questo, le vernici termoisolanti hanno la caratteristica di costituire una barriera radiante, e quindi bloccare il passaggio di calore da una fonte calda a una più fredda. Quindi la risposta, in linea generale e senza aver considerato alcun prodotto in particolare, è che un miglioramento termico ci può essere utilizzando queste vernici.
Non so però quanto possa essere una misura risolutiva per il suo caso specifico. Saluti Laura
chi ha consultato per risolvere questo suo dubbio? Immagino che chi Le ha fornito questa soluzione di controparete interna le avrà anche dimostrato, progetto specifico alla mano, la bontà di questa soluzione.
Come detto più volte, la scelta di un intervento e il dimensionamento dei materiali isolanti vanno progettati sul caso specifico. Per me dunque è impossibile darle una risposta.
La saluto. Laura
Quando lei dice "bloccare il surriscald. a monte" intende sul terrazzo condominiale?, e quindi qualsiasi eventuale protezione con controsoffittature dall'interno sarebbe inutile?
Grazie per la risposta.
Abito a Roma in un appartamento al 5° ed ultimo piano,esposto a Nord-Ovest, sopra c'è terrazzo condominiale scoperto. Il mio problema è d'estate quando sul terrazzo sovrastante il sole vi batte per tutto il giorno fino alle 21.oo e di conseguenza il mio soffitto si surriscalda come un forno. Ho comperato questa casa da tre anni tinteggiandola completamente, per cui vorrei trovare una soluzione, la più pratica possibile, senza dover di nuovo ritinteggiare l'appartamento, ma limitarmi solo al soffitto evitando possibilmente controsoffittature. Vorrei il suo parere su eventuali pannelli adesivi di poliuterano o Depron o altro limitando quindi i disagi dei lavori in casa, visto che abbiamo due bambini piccoli e non possiamo trasferirci neanche temporaneamente. Quale potrebbe essere la soluzione più pratica e con maggiori benefici dal punto di vista TERMICO? La ringrazio anticipatamente. V.Merlicco
il surriscaldamento estivo è effettivamente un problema che spesso viene trascurato, ma che può causare disagi tanto quanto le dispersioni termiche invernali.
Nel suo caso è il solaio riscaldato che rilascia a sua volta il calore all'interno, quindi se lei non blocca il surriscaldamento a monte difficilmente riuscirà a farlo isolando dall'interno.
Mi è impossibile fornirle una soluzione al suo problema senza aver analizzato nello specifico la situazione.
Quando lei dice "bloccare il surriscald. a monte" intende sul terrazzo condominiale?, e quindi qualsiasi eventuale protezione con controsoffittature sarebbe inutile?
Grazie per la risposta
Non è possibile dare consigli di questo tipo senza aver analizzato il caso specifico. Ogni muro, soffitto e casa è un caso a parte.
La controsoffittatura dall'interno spesso non è possibile farla perchè si va a diminuire l'altezza utile interna che per i vani abitabili non può essere inferiore ai 270 cm.
Pensare di utilizzare prodotti a basso spessore perchè si ha questo problema e ci si affida senza aver valutato bene se è l'intervento giusto, può rappresentare anche una spesa inutile.
Ha una qualche esigenza particolare?
Dal mio punto di vista, non ha alcun senso fare un'isolamento a sandwich, da un lato e dall'altro. Il cappotto va fatto sempre esternamente, e si ricorre all'isolamento dall'interno solo se non si può procedere con l'isolamento dall'esterno.
In caso di murature umide, è necessario trovare una soluzione diversa, senza lasciare l'umido tra i due isolamenti.
Il suo tecnico deve individuare materiale, spessore, ecc. in base alla situazione che trova e ai problemi da risolvere.
Sulla carta non esiste la soluzione che va bene per tutti.
Saluti
Laura
Cari saluti Lorenzo
purtroppo il fatto che la ditta sia esperta nella posa del cappotto (e solo di quello) non le garantisce un lavoro fatto bene.
Ecco perché continuo a dire che nell'ambito di una riqualificazione energetica è fondamentale (oserei dire obbligatorio
In questo modo verrà prima verificato lo stato dell'arte e poi pianificato l'intervento.
Non basta fare solo un cappotto. Non basta nemmeno scegliere il miglior materiale (ammesso che ci sia un materiale migliore in assoluto) e posarlo con uno spessore elevato. E' necessario conoscere la stratigrafia del muro e le sue problematiche nel contesto climatico del luogo. Ma vanno tenute in considerazione anche altri parametri.
In bocca al lupo!
ho una domanda da farle sul cappotto esterno
vivo in un appartamento con problemi di umidità su un lato; questo lato è l'unico dove non è stato fatto il cappotto esterno (presente sugli altri 3 lati del condominio...lasciamo perdere il motivo per cui non è stato completato..)
siccome il lato scoperto è fortunatamente tutto percorso da un mio balcone volevo completare il cappotto sulla mia proprietà
sotto il mio appartamento però (dove c'è il problema dell'umidità) non c'è un'altro appartamento chiuso, ma una veranda della stessa lunghezza del mio appartamento.
volevo solo sapere se il cappotto sul mio muro può risolvere il problema o comunque essendo scoperto sotto (e non so se il proprietario vuole coprire con un cappotto a sua volta) avrò sempre problemi di umidità.
la ringrazio per la sua attenzione
Alessandro
il cappotto non è una misura risolutiva per i problemi di umidità, ma modifica le condizioni termoigrometriche della muratura. Probabilmente per il suo caso, visto che ha riscontrato che sulle pareti su cui è stato fatto in precedenza questo tipo di isolamento non ci sono problemi, ipotizzo possa essere risolutivo anche sull'ultima parete mancante, a patto che...
... che vengano risolti tutti i ponti termici. Infatti il problema di fare il lavoro in modo discontinuo è proprio quello di non risolvere effettivamente i problemi di dispersioni e di temperature superficiali, ma di spostare il problema e acutizzare i fenomeni negativi in altri punti.
Inutile dire che fare un cappotto su tre lati soltanto dell'edificio, lasciando senza il quarto lato (forse quello su cui bisognava fare più lavorazioni, a causa dei terrazzi, suppongo?) non è stato un buon investimento per il risparmio energetico.
Meglio di tutto sarebbe intervenire su tutta la facciata.
Le auguro un in bocca al lupo!
Laura
credo che per la situazione di discomfort interno che ha descritto, sia indispensabile andare ad isolare il piano terra.
Credo che la tecnica da utilizzare, cappotto esterno o interno, vada valutata in base all'uso che fa degli ambienti al piano terra, alle condizioni di umidità interna (da rilevare in loco, ci possono anche essere problemi di umidità di risalita?), al budget a disposizione, all'effettiva possibilità di fare le necessarie lavorazioni.
Si ricordi che il cappotto esterno tiene la parete all'interno e la rende "calda", l'isolamento dall'interno invece la tiene all'esterno e la lascia quindi "fredda". Le condizioni termoigrometriche sono di fondamentale importanza per la scelta corretta del tipo di intervento da fare.
Se vuole approfondire anche l'argomento del cappotto esterno, La invito a leggere http://www.lauracoppo.it/la-riqualificazione-energetica/6-motivi-per-scegliere-in-primis-un-isolamento-a-cappotto.
Maggiori dettagli li potrà trovare nelle deroghe alle distanze per efficientamento energetico degli edifici, D.Lgs. n. 56/2010 e precedentemente D.Lgs. n. 115/2008.
Riguardo alla domanda: "Optando per il riscaldamento a pavimento il cappotto interno ne trarrebbe beneficio? ", direi che il processo di valutazione deve essere fatto al contrario. Mi spiego meglio.
Prima definisce un budget e decide cosa vuole ottenere in termini di risparmio energetico. Poi pianifica il tipo di intervento. Detto questo, il primo passo è isolare l'involucro, a prescindere se si possa fare dall'esterno o dall'interno, poi dimensiona gli impianti.
Le dico questo perché in molti edifici, come ad esempio case passive o CasaClima Gold, potrebbe essere addirittura superfluo il riscaldamento.
In buona sostanza, l'impianto di riscaldamento è una conseguenza di come ho isolato l'involucro edilizio.
Spero di esserle stata utile.
posto che la risposta corretta non può esistere senza una valutazione in loco, "a naso" è più che lecito pensare che sia un problema di cattivo isolamento.
A mio parere le conviene aspettare i lavori per il cappotto esterno. Piuttosto fate fare (come condominio) le opportune verifiche affinché non venga posato un isolamento tanto per...
L'isolamento va dimensionato (materiale, spessore, ecc.) in virtù dello stato di fatto e dei problemi riscontrati. E' molto probabile che come lei, anche altri condomini ravvisino problemi di pareti fredde.
Lei in più ha umidità e muffa dovute al fatto che ha installato finestre nuove che non permettono più la ventilazione mediante spifferi.
IL PROBLEMA è CHE LA MIA SCALA HA DATO PARERE POSITIVO PER FARE UN CAPPOTTO TERMICO SOTTO TEGOLE NELLE 2 FALDE DOVE SOTTO C'è LA MIA MANSARDA,MENTRE LE ALTRE 2 SCALE NON NE VOGLIONO SENTIR PARLARE.
SECONDO LEI SI PUò FARE SOLO SULLA MIA PARTE OPPURE NO? SPERO DI ESSERMI SPIEGATO BENE.GRAZIE
diciamo che la sua domanda esula un po' da quelle che sono le competenze tecniche e progettuali dell'architetto.
Tipicamente i lavori nelle parti comuni riguardano tutto il condominio. Ci sono delle maggioranze da rispettare, e via discorrendo. Le consiglio di consultare piuttosto un amministratore o un avvocato.
Se la sua domanda invece riguardava più l'aspetto tecnico, e cioè se fosse utile isolare solo una parte del tetto, mentre l'altra parte no, la risposta è che se il tetto divide l'esterno da ambienti abitati e si ha la cura di isolare in modo continuo e correggendo i ponti termici, può essere comunque utile isolare anche solo in corrispondenza della sua mansarda procedendo con l'isolamento dall'esterno.
Le auguro un in bocca al lupo!
Mi trovo in una situazione molto critica...abito in un appartamento abbastanza vecchiotto e la facciata sarebbe da rifare ma il proprietario al piano inferiore si rifiuta. Se tengo il riscaldamento acceso mi cola acqua dalle pareti ebdagli zoccoli di tutte le stanze. per bin parlare della muffa!Vogliono effettuare un isolamento interno con uno spessore di circa 5cm solo lungo il perimetro dell'abitazione. Cosa mi può dire al riguardo?grazie
da come descrive la situazione sembra essere piuttosto critica.
L’umidità che condensa sulle pareti nel momento in cui scalda l’ambiente, significa che le pareti sono fredde e quindi per risolvere il suo problema può: eliminare l’umidità interna oppure “riscaldare” le pareti.
Dato che la prima opzione è difficile perché l’umidità viene prodotta anche dalla nostra presenza negli ambienti tramite la sudorazione e dalle normali attività (cucinare, lavarsi, ecc..), la seconda strada è quella che ritengo più valida.
Credo che la stessa situazione la viva anche il suo vicino, motivo per cui dovrebbe essere interessato a porvi rimedio: se i lavori si facessero insieme, ovvio che sarebbe meglio. Nulla vieta però che Lei possa procedere indipendentemente sulla sua porzione di abitazione.
Per offrirle però una soluzione che risolva il suo problema, è necessario studiare più nello specifico il suo caso: non tutte le case sono uguali, non tutte le pareti e non tutti i prodotti per isolare. Le consilgio quindi di rivolgersi ad un tecnico che svolga un sopralluogo e faccia le opportune valutazioni.
La saluto e le auguro un in bocca al lupo. Laura
ho ristrutturato una casa a 2 piani in muratura(blocchi di tufo),e forse ho commesso un grosso sbaglio non facendo il cappotto est., ma dico forse xchè credo che il cappotto est. è la soluzione ideale per costruzioni nuove partendo ad isolare dalle fondazioni.
Nella ristrutt. ho cercato di fare i lavori nel miglio modo possibile, sempre considerando di casa esistente.Per isolarla dal terreno mi sono rialzato con iglu, ma pultroppo la muratura portante è sempre appoggiata sul terreno,è questo il motivo che mi a portato a non fare il cappotto est., per paura di umidità di risalita e ho voluto lasciare il muro alla normale traspirazione. Ad oggi sto pensando di isolate termicamente la zona notte dall'interno per risparmiare sul riscaldamento,con dei pannelli traspiranti (EPS estruso"celle Aperte") preaccoppiato al cartongesso direttamente sul muro perimetrale senza lasciare intercapetine. Perimetrali 6+1 interni 2+1.Potrei avere il suo parere.Grazie
il fatto di non aver provveduto ad isolare per migliorare le prestazioni energetiche del suo edificio, non significa che non sia possibile farlo ora.
A volte concordo con i miei clienti, laddove siamo costretti, di fare i lavori a step. Ma se si vogliono apprezzare da subito gli effetti della ristrutturazione, andando a recuperare subito anche sulle spese di riscaldamento, allora è meglio procedere in modo diverso.
La soluzione che Lei propone nel suo commento da chi le è stata consigliata?
sono d'accordo sul fatto che non è mai troppo tardi per recuperare l'errore commesso, ma adesso è molto più oneroso di prima fare questo intervento " la casa è rifinifa esternamente perfino pittata!!!"
La soluzione che le ho detto è il risultato di uno studio personale, visto che mi stà interessando l'argomento.
Anzi leggendo i suoi articoli molto interessanti, ho pensato di isolare solo i perimetrali per mantenere un minimo di accumolo di calore sui muri interni.
Grazie
Luca
Io sconsiglio caldamente il fai-da-te, anche se in questo caso è un'autodiagnosi energetica. E i motivi sono evidenti.
Quello che le posso dire, in generale, perché nello specifico non sarebbe serio azzardare una soluzione, è che l'isolamento deve essere il più possibile globale, che sia dall'esterno (prima opzione) o che sia dall'interno. E' necessario allo stesso tempo curare nei dettagli tutti i ponti termici.
La storia che i muri debbano traspirare, be', è una sciocchezza che ci portiamo dal vecchio modo di progettare e costruire le case.
In bocca al lupo!
dovrei coibentare una casa dei primi del 1900, con mura in calcare poroso da 60 cm, con la facciata munita di conicioni sagomati in muratura e infissi che risalgolo a 8o anni fa. La casa è a due piani con i solai in tavelloni sorretti da travi in acciaio e massetto in cemento. Il tetto, in tegole e travi di legno, copre un soffitto calpestabile dello stesso tipo dei solai... in somma un vero rebus..posso avere un suo parere almeno per incomincire ad orientarmi?..Grazie
Pino
malgrado lo sforzo nel cercare di descrivere al meglio il suo immobile, faccio un po' fatica a darle una risposta esaustiva.
Quello che posso dirle con certezza, però, è questo.
Il suo immobile, per quanto energivoro, ha attualmente un suo equilibrio termico. Se lei procede con interventi spot, un po' qua e un po' là, rischia di compromettere questo equilibrio.
Se ad esempio va a sostituire solo i serramenti, rischia di avere muffa intorno alle finestre o in altri punti freddi della casa (ponti termici).
Se l'immobile ha vincoli del tipo bene "storico" o "monumentale", è pressoché impossible intervenire con cappotto esterno. Questo è un tipico problema di molti edifici dei centri storici.
Premesso che l'immobile va analizzato in modo molto approfondito, prima di poter individuare un corretto intervento, è importante sottolineare che non sempre, soprattutto per immobili di pregio, è possibile arrivare ad ottenere risultati altamente performanti.
"Non sempre" non significa "mai", meglio sottolineare il concetto.
Le prestazioni possono però essere migliorate di molto, tenendo conto di un intervento sul sistema involucro-impianti, magari anche in più tranches, purché pianificati.
Proprio perché lei lo definisce un rebus, è necessario dare incarico ad un tecnico esperto, che potrà fare un'analisi e stimare il tipo di intervento da compiere.
Occorre del lavoro specifico per il suo immobile, e mi creda, in rete non troverà la soluzione "facile".
la situazione da lei descritta è abbastanza tipica. Ne ho parlato in questo articolo:
http://www.lauracoppo.it/la-riqualificazione-energetica/lo-spiffero-magico-come-i-vecchi-infissi-assicurano-il-ricambio-d-aria-ma-creano-altri-problemi
La condensa si forma solo sul muro sotto il serramento o anche sul serramento stesso?
Potrebbe essere che le finestre siano state montate male. Per "montate male" intendo che sono state montate senza isolamento perimetrale, cosa molto probabile. Oppure potrebbe esserci un problema di davanzale passante.
In generale le posso assicurare che sono rimasti ponti termici non risolti.
Cosa fare? Dipende se vuole "tamponare" il problema o se vuole risolverlo in modo definitivo.
Nel primo caso può ricorrere a piccoli trucchi, come l'uso della varichina e del Bialcol (soluzioni che non risolvono affatto il problema, che si ripresenta poi ogni anno). Deve poi arieggiare i locali quotidianamente, anche d'inverno, con il conseguente raffreddamento degli ambienti interni. Ma questo è.
Nel secondo caso deve programmare un isolamento dell'involucro edilizio. Questo significa che dovrà essere fatta un'analisi (diagnosi energetica) e dovranno essere valutati gli interventi minimi per non avere più problemi. Potrebbe risultare anche un intervento solo di ri-montaggio corretto degli infissi, così come potrebbero emergere altri problemi.
Difficile dirlo senza un sopralluogo e una diagnosi...
ho scritto più di un articolo su muffa e umidità. Le posto i link qui sotto, nella speranza che possa trovare qualche spunto.
Per il resto le consiglio di farsi seguire da un tecnico specializzato per il suo caso specifico e per risolvere definitivamente il suo problema.
http://www.lauracoppo.it/la-riqualificazione-energetica/uffa-la-muffa
http://www.lauracoppo.it/la-riqualificazione-energetica/la-tua-casa-e-in-salute-la-mappa-dei-ponti-termici-non-ti-porta-al-tesoro
volero un suo parere sul depron come isolante sia per interno che per esterno (parliamo di rapporto qualità-prezzo- benefici anche in termini di ingombro..) visti i costi relativamente bassi del materiale.
mi scuso per il ritardo nella risposta, ma dopo le vacanze di Natale si fa sempre fatica a stare al passo...
Depron è una marca di pannelli in polistirolo estruso, non una tipologia di pannello. Un po' come la Nutella è una marca di crema alla nocciola, anche se poi è diventata sinonimo (per altro più usato) di crema alla nocciola.
Sul blog mi limito a dare consigli generici, e mai specifici per il determinato prodotto e per la determinata marca. Questo perché non voglio essere vincolata a nessuna azienda in particolare.
Al lettore interessa il concetto generale. Per le situazioni specifiche viene fatta una consulenza ad hoc e viene consigliato non solo una tipologia di materiale, ma anche una marca piuttosto che un'altra laddove le prestazioni siano diverse e si possano ottimizzare.
Le porgo infine una domanda: oltre al cappotto esterno (lo sto facendo in questi giorni)se applicassi anche un cappotto interno ( spess.2 cm di isolamento + 1 cm di cartogesso) migliorei o peggiorerei le cose?...e per l'eventuale cappotto interno, quale tipo di materiale sarebbe più idoneo usare?
La ringrazio per l'aiuto e le porgo i più cordiali saluti,
Claudio
purtroppo mi è impossibile rispondere alla sua domanda, che richiederebbe un'analisi più approfondita e una verifica di progetto.
Il consiglio che mi sento di darle è di affidarsi ad un tecnico esperto che la possa seguire nei lavori e risolvere i suoi eventuali dubbi.
Cordiali saluti Laura
ho letto con interesse l'articolo. Mi giunge però una domanda: in caso di isolamento interno comprensivo di barriera al vapore ed intonaco, come ci si comporta con le aperture delle scatole elettriche?
Grazie
prima di rispondere alla sua domanda, mi verrebbe prima da chiederle perchè ha adottato questa soluzione? In effetti, come detto anche nell'articolo, una barriera al vapore può causare un aumento dell'umidità interna, deve essere continua e non deve mai venire bucata, problema che si pone soprattutto per il fatto che è buona regola posarla il più internamente possibile.
Per rispondere infine alla sua domanda, io sposterei eventuali scatole elettriche esistenti dalla parete in questione prima di eseguire l'intervento, per evitare le normali problematiche legate alla corretta posa delle barriere sigillanti.
sono pienamente d'accordo con lei che ogni situazione è diversa dall'altra. E' ciò che sostengo da sempre, e ne avrà riprova nelle risposte ai commenti sotto riportati. Ecco perché consiglio sempre di chiamare un tecnico esperto e di far fare un sopralluogo, con una diagnosi energetica. Sono soldi spesi (meglio dire investiti) bene!
In generale direi che isolare una sola parete o solo il soffitto non è mai una cosa corretta. L'involucro va coibentato nel suo insieme e bisogna stare attenti a non lasciare ponti termici.
Il concetto delle "pareti che respirano" è un'idea errata dei costruttori e dei progettisti "alla vecchia maniera". E' un modo scorretto di progettare e di costruire. E' la causa di tutti i problemi che poi oggi quasi tutte le case hanno. Lasciamo che a respirare siano soltanto le famose scarpe...
Sul blog troverà molti altri articoli che parlano di corretto isolamento dell'involucro.
Cordiali saluti
Laura
La ringrazio anticipatamente. Cordiali Saluti, Walter.
la ringrazio.
A mio avviso un consiglio dato senza un sopralluogo e un minimo di valutazione del possibile intervento da fare può fare più danni che altro. Potrebbero infatti rimanere ponti termici con il conseguente formarsi di muffa. Oppure potrebbe essere un intervento quasi inutile (con conseguente spreco di soldi) se poi il resto dell'involucro non è adeguatamente isolato.
Quelli nell'articolo sono consigli generali, e vanno sempre bene. Consigli specifici hanno bisogno di un sopralluogo e di un'analisi, anche se può essere semplice.
In moltissimi mi chiedete consigli personali e specifici per le vostre situazioni. Voglio chiarire che, al di là del fatto che le consulenze sono a pagamento, se potessi darvi il consiglio corretto, lo farei ben volentieri. Il tempo che mi occorre per scrivere tre righe è lo stesso che impiego per rispondere come in questo caso.
Se volete risolvere un problema, o non averne a seguito di lavori in casa, più o meno importanti, affidatevi ad un tecnico esperto. Pretendete che venga sul posto e vi faccia una disamina completa. Le informazioni su internet vi servono per capire se di fronte avete uno che sa il fatto suo o un improvvisato.
Questo è il miglior consiglio che sento di dare a lei, ma tutti quelli che mi scrivono.
Continui a seguire il blog, mi raccomando
Seguirò i suoi consigli.
Approfitto per augurarle un Felice Natale.
Cordiali Saluti, Walter
poroton termici tra i pilastri più cappotto
esterno da 6cm EPS con grafite marca BASEF,
internamente sui perimetrali pensavo diusare pannelli preaccoppiati lana di roccia 3cm +15mm cartongesso che ne pensa grazie.
avrà sicuramente un tecnico che la starà seguendo a tal riguardo. E' poco etico e professionale sostituirsi ad esso.
In ogni caso le consulenze personali sono sempre a pagamento. Saluti Laura
Dove i muri scendono ad altezza di cm 60 sia nella parte nord che nella parte sud si forma delle macchie di muffa che devo
continuamente toglie con i prodotti in commercio.
Vorrei su tutte e due le pareti su citate che sono state realizzate in gettata senza nessun isolamento sia esterno che interno realizzare un cappotto interno .Risolvo il problema? Grazie per la Sua gentile attenzione Alfredo
La ringrazio degli apprezzamenti. Il fatto che si formi muffa è sintomo di cattivo isolamento e di non ottimali condizioni termoigrometriche. L'isolamento interno andrebbe a migliorare queste condizioni oppure "coprirebbe" soltanto l'effetto di esse? Dipende da quello che si va a fare. Il consiglio spassionato è quello di approfondire con un tecnico specializzato in isolamenti dell'involucro la situazione per poter avere una soluzione seria al suo problema. La ringrazio e continui a seguirmi! Laura
Al momento pare non ci sia intenzione di fare il cappotto esterno, dunque ho pensato di isolare il mio soffitto ( h.3,10mt ) con pannelli di isolante tipo polistirolo e cartongesso.
Volevo approfittare per chiederle quale spessore di "polistirolo" ritiene sufficiente e se consiglia di lasciare un intercapedine d'aria tra polistirolo e soffitto ( o cartongesso ).
Grazie in anticipo
la risposta alla sua domanda è "dipende". Per eseguire un corretto dimensionamento di un materiale isolante e per effettuare la scelta di intervento più giusta per risolvere un problema termico di un edificio, serve eseguire un rilievo delle condizioni esistenti di temperatura ed umidità e fare una verifica energetica. Non sarei professionale a risponderle senza conoscere questi parametri.
non ho abbastanza dati per poterle rispondere.
Ogni intervento di isolamento dall'interno va attentamente progettato.
Per farle un esempio, mix di due diverse tipologie di isolamento (insufflaggioin intercapedine + isolamento esterno) può leggere questo articolo: http://www.lauracoppo.it/la-riqualificazione-energetica/conviene-isolare-la-propria-casa-mediante-insufflaggio-di-materiale-isolante
Io abito in Friuli e qua da me e sempre umido grazie ciao
posto che fare qui un'analisi completa ed esaustiva, senza aver visionato l'immobile e aver analizzato la situazione, è impossibile, posso dirti quanto segue.
1. Il fatto di aver eseguito un cappotto dice poco. E' necessario verificare come è stato posato, se sono stati eliminati tutti i ponti termici, se e come è stata isolata l'intera struttura.
2. Se un ambiente è perfettamente isolato e all'inteno di questo si produce umidità (cucina o attività umane), è anche normale che si sviluppi condensa. Servirebbe un qualche sistema di ventilazione meccanica che possa regolare il flusso di vapore all'interno della casa.
3. Se la muffa si forma intorno alle finestre, vuol dire che sono state posate male. Cosa abbastanza tipica.
Il consiglio è quello di farsi seguire da un esperto per studiare la possibilità di risolvere il problema.
Continua a seguirmi, mi raccomando!
Mi hanno proposto di coibentarle sul mio muro interno con strato di fibra di legno da 6 cm' poi su poggeranno l’orditura metallica con montanti da 5 cm a sostenere il carton gesso (con lamina di alluminio) per cui ci sarebbe una intercapedine vuota. Come le sembra il rischio condensa? (Parliamo di cagliari, per cui clima umido ma inverno sui 7 gradi medi). Per non bruciarmi quindi inutilmente lo spazio interno, potrei farmi montare prima l’orditura da 5cm a 1cm dal muro, e la fibra di legno TRA i montanti? Magari isolando anche lo spazio di 1cm tra montante e muro con della schiuma… devo capire cosa crea meno danno :(
Grazie per sua attesa risposta
non mi è molto chiara sinceramente la situazione: i muri sono tutti confinanti con l'esterno oppure no? La condensa deve essere controllata attraverso un grafico, non è possibile dare una risposta "a naso". Escluderei comunque la sua proposta di montare la fibra di legno tra i montanti metallici, in quanto materiali di diversa natura e comportamento termico differente. Doamnda: ha esigenza di passare degli impianti in quella intecapedine? Perchè non finire subito sopra la fibra di legno? Continui a seguirmi!
come già risposto ad altri è piuttosto difficile poter dare una soluzione efficace senza vedere personalmente e senza avere tutti i dati a seguito di una dettagliata analisi.
Non è detto che lei possa risolvere i problemi di umidità (solo) con un isolamento del soffitto. Tenga per altro presente che devono essere mantenute le altezze minime interne di 2,70 m.
Il consiglio è come sempre quello di non affidarsi né al fai-da-te né di seguire il "consiglio del cognato" o di altra persona amica.
Un isolamento, interno o esterno che sia, è efficace (ed i soldi sono ben spesi) solo se si interviene con cognizione di causa.
ho una casa bifamiliare ed in sostanza ho problemi di umidità sia alla parete nord che sul pavimento nel primo mezzo metro, con relativa muffa.La stanza è poi situata sopra un garage di mia proprietà a cui sto valutando in primis di renderla più isolata tramite l'installazione di un nuovo portone garage. Il muro in questione non ha finestre ed è lontano oltre i 3 mt da una fonte di calore (radiatore).L'unica finestra è ancora di vecchio stampo(senza gas)doppio vetro, roba da primi anni 70. In inverno con riscaldamento la stanza in quella zona non supera i 15/16°C.
Sto valutando di isolare la parete dall'interno con poi successivi cambi di serramenti più avanti.Cosa mi consiglia come materiale? Porterebbe benefici bucare e creare un posto per una finestra?
La ringrazio
Lorenzon Giuliano
purtroppo non potrei darle una risposta seria e completa se prima non facessi un sopralluogo e un'analisi di approfondimento.
Bisogna infatti determinare le cause dell'infiltrazione in primis, risolvere l'infiltrazione dal tetto, magari isolare anche quello (potrebbe essere fondamentale, ma anche no) e poi capire cosa è meglio fare sulle pareti.
Sul blog dò gratuitamente delle indicazioni di massima, ma ovviamente ogni immobile ha le sue peculiarità e quindi necessita di una consulenza ad hoc. E questo è innanzitutto nell'interesse del cliente.
Non so dove vive, ma in ogni caso le consiglio di interpellare un tecnico esperto di risanamento energetico. Eventualmente può scrivermi un'email privatamente.
Continui a seguirmi, mi raccomando! :roll:
questo discorso vale anche per un controsoffito con interposto polistirene
o solo per cappotti interni ?
Solo che invece di mio cognato si tratta di mio suocero.
Eventualmente per una consulenza posso contattarla in privato?
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