L'isolamento del tetto o il rifacimento dello stesso è un argomento sempre attuale ma spesso sottovalutato. Di solito si mette mano al portafogli solo in caso di infiltrazioni, di coppi pericolanti, o di ristrutturazione generale dell'edificio.
Invece il tetto è uno degli elementi che può contribuire maggiormente al comfort abitativo di una casa. Se fatto male - e nel Belpaese è pieno di tetti da coibentare o rifare completamente – può creare numerosi disagi, anche senza infiltrazioni.
Il calore che il sole porta nelle nostre abitazioni passa, insieme alla radiazione solare, attraverso i vetri delle nostre finestre, ma anche attraverso le pareti esterne e soprattutto attraverso il tetto, che è la superficie più esposta alla radiazione solare e al calore estivo. Altrimenti perché i pannelli fotovoltaici li metteremmo sui tetti?
Dunque, se il tetto non è stato correttamente concepito, costruito ed isolato, la tua casa sarà caldissima d’estate, e richiederà un raffrescamento continuo (impianto di condizionamento) che solo parzialmente riuscirà a risolvere il problema.
Ma anche d'inverno il tetto è un punto debole: buona parte del nostro riscaldamento invernale viene disperso proprio attraverso il tetto (l'aria calda tende a salire) se non isolato ad hoc. Osserva bene la foto: si tratta di una casa con il tetto parzialmente rifatto. Dove non è stato effettuato l'isolamento, la neve è sciolta!
Hai così tanta voglia di riscaldare il giardino d'inverno?
Cosa vuol dire che un tetto è stato progettato e costruito male?
La cattiva qualità progettuale e costruttiva del tetto comporta enormi disagi, come precedentemente detto. Negli edifici più vecchi, diciamo dagli anni ‘60 ai ’90, veniva normalmente anteposto un vano vuoto, una soffitta non riscaldata, tra le stanze e il tetto stesso. La tecnologia costruttiva era più semplice, perché la soffitta veniva lasciata al grezzo ed era più semplice costruire le falde inclinate su muretti.
Oltre ad essere uno spazio spesso utilizzato (erroneamente) come ripostiglio, la funzione della soffitta era di separare le stanze abitate e riscaldate d’inverno dal tetto che costituiva una superficie più fredda. Viceversa d’estate. Una sorta di camera di compensazione...
Ma questo sistema funzionava bene come isolamento? La risposta è no, e lo capirai più avanti.
Negli anni 2000, si è forse fatto anche di peggio. In molti casi la tecnologia costruttiva non è stata aggiornata a beneficio di un migliore isolamento termico: si è continuato a costruire il tetto con la classica struttura in calcestruzzo e tavelloni, e con poco o niente isolamento termico.
Sull’onda della spinta del boom immobiliare, poi, spesso sono state realizzate stanze con soffitto inclinato nei sottotetti delle abitazioni e dei condomini: spazi che erano indicati catastalmente come sottotetti e venduti come tali, venivano invece adibiti a camere da letto.
Ma come si dorme in una stanza che è un sottotetto isolato male?
Ehi, sto parlando di palazzine costruite fino a pochi anni fa in questo modo! Anzi, se vuoi acquistare una casa nuova, fai attenzione, perché c'è anche un sacco di “nuovo invenduto” molto recente che non merita nemmeno di essere preso in considerazione!
Un pessimo isolamento del tetto causa i seguenti problemi:
- sfasamento termico estivo: il calcestruzzo si riscalda trasmettendo il calore dalla superficie più esterna alla superficie interna. Ciò che spessissimo succede è che tale calore assorbito nelle ore più calde, tra le 14,00 e le 16,00, venga restituito con continuità fino a sera dal solaio. Ne abbiamo già parlato nell'articolo della scorsa settimana a proposito di protezione estiva.
- dispersione termica invernale: i problemi si riscontrano con il cosiddetto “tetto freddo”, quello che non presenta isolamento oppure che ha l’isolamento posto all’interno: per migliorare le condizioni spesso veniva posto della lana di roccia sopra il solaio che divide il sottotetto non praticabile dalle stanze riscaldate. - umidità: a causa delle basse temperature esterne, in inverno possono formarsi fenomeni di condensa che alla lunga sono causa di muffe e gocciolamenti, soprattutto nelle stanze realizzate nei sottotetti.
- rumore (inquinamento acustico): una tra le più importanti funzioni delle coperture a falde inclinate o piane, poste immediatamente sopra locali adibiti ad ambienti di vita, è quella di proteggerli dai rumori aerei provenienti sia dall’esterno che dall’interno; i rumori esterni si sentono molto, perché i materiali compatti, come la soletta in calcestruzzo, trasmettono più facilmente il suono perché hanno minore capacità di assorbimento.
Come posso risolvere i problemi di isolamento del tetto di casa mia?
È possibile intervenire sempre, su qualsiasi copertura, per apportare un miglioramento delle condizioni strutturali e termiche di una copertura.
Gli interventi si possono dividere in due categorie: un tetto si può ristrutturare o rifare completamente.
Primo passo, ma l’ho detto già molte volte in altri articoli, va fatta una indagine conoscitiva: con l’aiuto di un tecnico specializzato potrai capire esattamente com’è costruito il tuo tetto, se ci sono problematiche particolari da risolvere e quali sono gli obiettivi che ci si prefigge con la ristrutturazione o con il rifacimento completo. Soprattutto sarà il tecnico ad indirizzarti su un intervento piuttosto che sull'altro.
Il miglioramento che si va ad ottenere deve essere globale (risolvere un'infiltrazione o una macchia di muffa non vuol dir nulla!) e il risultato deve essere soddisfacente sotto tutti i punti di vista: altrimenti perché spendere soldi?
Se decidi di ristrutturare il tetto…
Se prendiamo un tetto “tipo” di cui abbiamo parlato, la classica soletta in travetti in calcestruzzo intervallati da tavelloni in laterizio, si può ottenere un buon comportamento invernale andando a posare dell’isolamento sotto il manto di copertura in coppi. In questo modo si isola dal freddo invernale tutto il solaio di copertura, aumentando i benefici in fatto di resistenza termica.
Ma questa soluzione aiuta anche d’estate? E per proteggersi dai rumori?
In effetti, la risposta è “non sempre” perché dipende dai materiali che si utilizzano in fase di ristrutturazione. Per proteggersi dal caldo è necessario fare si che il calore che il tetto riceve di giorno venga restituito dentro all’abitazione il più lentamente possibile (sfasamento termico) mentre per un corretto isolamento acustico va prestata una particolare attenzione, oltre che alla scelta del materiale, anche alla posa in modo da risolvere tutti i ponti acustici (lastre sottocoppo, pannelli termoacustici, pannelli fonoassorbenti).
Vorrei ricordarti che nel caso di ristrutturazione del tetto e posa dell’impianto fotovoltaico, c’è la possibilità di aumentare la tariffa incentivante.
Rifacimento completo del manto di copertura
Se il tetto ha dei problemi non risolvibili mediante una ristrutturazione, e soprattutto nei casi in cui si sta procedendo ad una riqualificazione energetica con obiettivi ben precisi, ossia per portare i consumi energetici sotto una certa soglia, il mio consiglio spassionato è quello di rifare il tetto in legno “ventilato”. Si spende qualcosa in più, ma i risultati sono decisamente migliori.
Vuoi sapere perché?
Semplice. Si risolve egregiamente i diversi aspetti trattati sopra:
- sfasamento termico estivo: l’aria fresca che entra dalla linea di gronda, riscaldandosi per via dell’irraggiamento solare tende a salire con forza verso la linea di colmo e da qui fuoriuscirne, permettendo così una ventilazione costante del tetto e mitigando di conseguenza la temperatura interna degli ambienti per un sano e confortevole benessere.
- isolamento termico invernale: sotto la camera viene interposto uno strato isolante che, nel rispetto nei limiti di legge, trattiene il calore degli ambienti riscaldati all’interno. La camera d’aria protegge inoltre il materiale isolante, appositamente coperto da teli impermeabili, da eventuali possibili danni. Le dispersioni vengono così notevolemente ridotte o abbattute.
- umidità: Con la ventilazione del tetto, la circolazione dell’aria permette che il manto isolante della copertura resti sempre asciutto, garantendo in tal modo una durata maggiore degli elementi costitutivi del tetto.
Attenzione però: una copertura con la sola microventilazione sottotegola NON viene considerata ventilata ai sensi della normativa UNI 8627/6.2. Diffidate pertanto da chi vi spaccia per tetto ventilato una semplice microventilazione sottotegola.
Oltre quanto già detto, il tetto in legno, ma è più corretto dire il sistema tetto in legno ventilato, ti garantisce:
- velocità di esecuzione
- ottime caratteristiche termico acustiche
- leggerezza
- è ecologico
- effetto estetico migliore
Alla fine di questa chiacchierata...
Ciò che deve rimanerti in testa non sono le migliore tecnologie di costruzione, gli spessori (avrai notato che non li ho menzionati, pur essendo fondamentali), i materiali, ecc.
Lascia che questo tipo di lavoro lo faccia un consulente di cui ti fidi, che abbia competenze dimostrabili e possa studiare la soluzione adatta per te.
Questo articolo deve solo farti riflettere sulla necessità di ripensare alle dispersioni che ha l'edificio in cui abiti, casa singola o condominio, verso l'alto, attraverso il manto di copertura, anche quando apparentemente questo non presenta né macchie di umidità né infiltrazioni.
Soprattutto, se vuoi ottenere una casa a basso consumo, non devi cambiare (solo) la caldaia, ma far verificare quali sono gli elementi deboli dell'involucro, sia d'estate che d'inverno. Il tetto è certamente uno di questi.
PS: Condividi questo articolo con amici, condomini, e persone che conosci che potrebbero trarre spunto da questo argomento. Grazie mille.
Commenti
Ho ricevuto un paio di proposte (pari prezzo e spessore 35 cm) con materiali diversi: Fiocchi di vetro o cellulosa.
Secondo Lei quale potrebbe essere il materiale migliore?
più che il tipo di materiale (entrambi soluzioni più valide per l'inverno che per l'estate), mi concentrerei sulla correttezza dell'esecuzione e se è un intervento migliorativo e risolutivo.
La invito a leggere l'articolo apposito sull'insufflaggio e i possibili problemi legati a questa tecnica: http://www.lauracoppo.it/la-riqualificazione-energetica/conviene-isolare-la-propria-casa-mediante-insufflaggio-di-materiale-isolante
e l'articolo sui ponti termici:http://www.lauracoppo.it/la-riqualificazione-energetica/la-tua-casa-e-in-salute-la-mappa-dei-ponti-termici-non-ti-porta-al-tesoro
Saluti Laura
sto acquistando una villa singola in provincia di bergamo.
il piano terra ha il soffitto a falde inclinate, quindi niente piano che fa da sottotetto.
fermo restando che dovro far fare un sopralluogo ad un tecnico esperto, mi domando se puo avere senso far sistemare il tetto e gli infissi senza far isolare anche le pareti con un cappotto.
questa scelta sarebbe fatta per diversi motivi:
1. budget
2. la casa ha anche una taverna che non ha il pavimento ben isolato e non ha un'intercapedine che la circonda completamente. inoltre parte della taverna si trova sotto al portico aperto, quindi sarebbe da isolare anche questa parte. tutto questo renderebbe ancora piu complessa la questione budget.
mi domando intanto se ha un senso a livello energetico e se i tempi di recupero dell'investimento sono comunque accettabili.
inoltre se non rischio di creare problemi di muffe o altro a causa di pareti fredde e non isolate.
l'approccio ad un intervento di riqualificazione è sempre il medesimo, se si vuole intervenire correttamente: fare una analisi preventiva, poi prevedere i possibili interventi (e relativi costi) infine decidere come procedere (lavoro globale, a stralci).
Mi è capitato spesso di dividere i lavori per questioni di urgenza e di budget, ma sapendo fin da subito cosa fare e come, prevedendo i lavori in modo da non dovere poi rimettere mano a quanto fatto prima.
Anche sapendo quindi se un lavoro "lasciato indietro" può creare o no problemi all'edificio.
Tutto ciò si svolgevsolo con una consulenza mirata e lo studio specifico sull'edificio.
Saluti Laura
.
sono proprietario dell' ultimo piano di un condominio (del 1970) e anche del sottotetto che è privo di isolamento termico. Il tetto ha una struttura in laterocemento con copertura in tegole marsigliesi.
Vorrei proporre in assemblea il rifacimento della copertura con rimozione delle tegole e applicazione di pannelli (tipo coverpiù di ondulit) direttamente sulla superficie esterna del tetto.
In alternativa sarei disposto ad isolare il tetto dall' interno, ma qui non ho informazioni riguardo i materiali da utilizzare per ottenere un livello di isolamento simile a quello esterno.
Aggiungo che il mio condominio è in zona climatica che prevede temperature alte d' estate e moderatamente fredde d' inverno.
grazie
ogni caso specifico rientra tra le consulenze e come tale è a pagamento.
Saluti e continui a seguirmi!
Laura
sono proprietario di un appartamento al terzo e ultimo piano di un condominio in cui il sottotetto è un unico ambiente in comune agli altri 2 appartamenti presenti al terzo piano.
Volendo isolare termicamente il sottotetto ed avendo il benestare degli altri inquilini ad effettuare il lavoro (purchè a mie spese e sulla mia pertinenza), è possibile isolare solo la superficie del sottotetto di mia pertinenza? E' una soluzione valida o si deve per forza isolare tutto il sottotetto? Grazie
credo che sia valido intervenire solo sulla propria porzione, meglio che niente...
Per la modalità e l'autorizzazione necessaria, non è la mia materia, senza l'amministratore.
saluti Laura
sono in procinto di costruire casa con il tetto in legno e manto in tavelle in cotto zona cervignano- udine- a cui si deve applicare il pacchetto " tetto ventilato".il geometra che mi segue mi consiglia come isolamento termoacustico la lana di roccia (economica in termine di prezzo e perché durante la sua attività ha notato nel tempo i buoni risultati di questo materiale).Io invece pur non essendo un tecnico, ma aiutandomi con internet ho proposto questo manto, dal basso verso l'alto: tavelle in terra cotta,rete metallica con due cm di getto,guaina plastificata anticondensa,poliuretano-isotac spessore 10 cm,minimoduligeoplast per creare superfici ventilate,rete metallica con 2 cm di getto, manto di coppi.mi ha risposto in modo positivo in base alla logica costruttiva ma non mi puo' rispondere sulla bonta' nel tempo di tale sistema in quanto non ne ha trovato, ne progettato per un committente uno simile.
mi potrebbe dare un riscontro su tale sistema
ogni caso specifico ed in particolare il suo richiede uno studio specifico che, come tale, è una consulenza.
Consulenza che non è solo "frutto dell'esperienza" o di una ricerca su jnternet, ma di uno studio approfondito.
Saluti Laura
Densità nominale: 160 ±5% kg/m3
Conduttività termica: 0,042 W/mK
Resistenza termica (pannello spess. 3 cm): 0.73 m2K/W Sollecitazione alla compressione (50% di deformazione): 1270 kPa
Traspirabilità al vapore: 10 – 13 μ
PANNELLI FIBRA DI LEGNO
Densità (kg/m3) 160
Conducibilità termica di riferim. 0,037 λD(W/mK)
Resistenza termica RD (m2K/W) 0,54/1,08/1,62/2,16/2,70
Diffusione di vapore (μ) 5
Valore sd (m) 0,1/0,2/0,3/0,4/0,5
Resistenza alla compressione (kPa) 35
Resist. aerodinamica (kPa·s/m3 ) 100
Capacità termica specifica (J/kgK) 2100
Grazie per la risposta.
Di seguito le caratteristiche dei due materiali
la domanda è davvero piuttosto complessa, perché sconfina nella materia legale legata ad un'eventuale contestazione dell'opera eseguita e al risarcimento danni.
La prima verifica da fare riguarda gli elaborati di progetto, per verificare che il progetto fosse corretto. E poi, ovviamente, la documentazione di cantiere.
ho da poco eseguito un ampliamento su un terrazzo piano attico di circa 45 mq con copertura in legno ventilato ed isolante da 12 cm in fibra di legno.
Le parti perimetrali sono chiuse per il 70 % con infissi triplo vetro e gas argon.
L esecuzione del lavoro " credo" sia stata fatta a regola d arte, ho personalmente visto i materiali che sono stati usati compreso pannello obs, telo vapore etc.
Nonostante ciò, il locale mi sembra " caldino" anche alle 20,00 di questo mese.
Secondo lei è normale o ci puo essere qualche problema?
Grazie per la gentilezza
giancarlo
il problema principale oggi per le case non rappresenta più il periodo freddo, ma il periodo caldo. Potrebbe essere un problema di surriscaldamento.
Monitori la situazione e poi verifichi se può introdurre (e questo si vede analizzando la specifica situazione) delle misure per migliorare le condizioni interne e regolare in modo ottimale le temperature.
Saluti Laura
Appunto chiedevo un consiglio a riguardo. Molte grazie.
da come descrive, ha introdotto alcune misure per proteggervi da caldo, ma non è sufficiente per proteggervi adeguatamente.
La scelta degli interventi e soprattutto con quale materiale farli sono i presupposti del risparmio energetico e, come nel suo caso, della ricerca di confort.
Probabilmente non sono stati scelti i materiali più appropriati (ci sono diversi tipi di tende parasole, soprattutto coprono perfettamente dai raggi solari ?) e isolare il sottotetto lasciando scoperti alcuni punti, in corrispondenza dei cordoli ad esempio, può non portare i benefici sperati.
a seconda dell'uso che deve farne e al luogo dove si trova, Lei sa se il locale caldaia richiede un tetto ventilato oppure no.
Dipende da come i due tetti vengono realizzati, ma in linea di massima il tetto ventilato con struttura portante in legno costa di più.
un tetto ventilato che ha problemi di caldo estivo, di freddo in inverno e di rumori è molto lontano da un'opera ben eseguita. Certo, forse non piove dentro, ma qualche pasticcio lì sotto c'è, da quello che Lei descrive.
In risposta alla sua domanda, chiudere la cavità interna è un intervento peggiorativo sotto tutti i punti di vista, proprio perchè si va ad annullare il beneficio della ventilazione.
premetto che non abbiamo riscaldamento in casa, per quei pochi giorni di freddo usiamo un sistema a stufe elettrico nell'appartamento sottostante.
il problema principale(il caldo) é che vorrei finirlo ed ho pensato come prima cosa di aggiungere una o due finestra da sottotetto in modo da avere passaggio di luce e aria.
in piu cosa mi consiglia per isolare?
grazie
la ventilazione è sempre un buon modo per rinfrescare gli ambienti e quindi anche un sottotetto.
Però attenzione che se il cado è un problema pesante, forse potrebbe non bastare.
La invito ad approfondire qui: http://www.lauracoppo.it/la-riqualificazione-energetica/protezione-estiva-involucro-edificio
quello da Lei descritto è un possibile intervento. Non so dirle se sia il più adatto. Dipende da quello che è l'obiettivo da raggiungere.
Volevo chiedere quale materiale potrei usare per isolare il solaio ( non calpestabile) per avere confort termico estivo e soprattutto invernale all'interno dell'abitazione.
Mi hanno parlato della lana di roccia ( spessore 14 cm).
La ritiene una soluzione utile oltre che economica?
Esiste qualche altro materiale altrettanto performance e dal costo uguale o minore?
la valutazione di quale materiale usare va sempre fatta tenendo in conto quello che è il beneficio che se ne ricava.
Scegliere un materiale senza sapere che beneficio porta, porterà Lei a scegliere solo seguendo la logica dei costi, e per esperienza è come poter vedere solo una faccia della medaglia.
Detto questo, si, la lana di roccia è uno dei materiali che uso per questo tipo di situazioni.
Il concetto di "performante" senza dare specifiche tecniche, per me non vuol dire nulla. Lo stesso vale per un raffronto sui costi.
consiglierei al condominio di procedere a eseguire un tetto ventilato su tutta la superficie perchè:
- è molto più vantaggioso per il risparmio nei consumi energetici, invernali ma soprattutto estivi
- non costa di più che rifare un tetto in modo diverso
- aggiunge molto comfort a chi abita ai piani più alti (ma forse questo al condominio interessa di meno, invece molto a Lei)
Argomenti per convincere il condominio ce ne possono essere molti, bisogna però conoscere bene la situazione. Sarebbe anche il momento ideale per procedere ad una valutazione energetica che darebbe evidenza del possibile risparmio che si andrebbe ad ottenere da questo, ma anche da altri possibili interventi.
Per quanto riguarda la sua domanda sull'intervento parziale, che io sconsiglio per i motivi detti sopra, è possibile farlo ma deve essere autorizzata dal condominio stesso e sarebbe bene consultare anche i tecnici del Comune, trattandosi di Centro Storico, per cui soggetto a normative specifiche anche in termini di decoro ed estetica.
La saluto e continui a seguirmi!
Laura
i suoi sono i problemi della stragrande maggioranza delle famiglie che hanno casa con sottotetto "abitabile" (ad eccezione dei topi, che vanno debellati per altra via, a prescindere).
Non esiste un materiale più adatto sulla carta. Quindi non troverà alcun consiglio valido né su questo blog né su altro sito web.
Se vuole risolvere il suo problema, ha bisogno di un tecnico esperto (terzo a qualunque ditta) che le faccia una diagnosi energetica o per lo meno uno studio delle stratigrafie del tetto nello stato attuale.
A quel punto sarà possibile fare ipotesi su:
- quale materiale impiegare
- quali spessori
- eventuale uso di freni a vapore
- completa risoluzione di ponti termici
ed altro ancora.
Il tutto inquadrato nel contesto dell'intero immobile.
Altrimenti può solo sperare che tutto le vada bene. Ma se legge anche molti commenti su questo blog, vedrà che spessissimo dopo interventi di isolamento termico si sono verificati altri (nuovi) problemi o non si sono comunque risolti i vecchi.
In bocca al lupo!
PS: non c'è alcuna relazione, comunque, tra materiale biologico e presenza di topi. Questi fanno tane anche nel poliuretano! In sostanza, i topi devono essere trattati a parte e a prescindere.
Continua a seguirmi!
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