Ti ricordi la fiaba del pifferaio magico? Oggi te ne racconto una un po' diversa.
«C’era una volta in una città dell'Italia una graziosa casetta, senza muffa e con le pareti bianche, che aveva però due “piccoli” difetti: era sempre fredda e si sentivano delle forti correnti d’aria all’interno. In questa deliziosa casetta ci viveva un bambino, che era sempre raffreddato, insieme alla nonnina, che era spesso ammalata e soffriva di dolori articolari…»
Sembra un po’ triste come inizio, ma questa finta fiaba, maldestramente inventata per l'occasione, è a tutt'oggi la realtà nelle abitazioni di molte famiglie. Qualcuno si sarà pure chiesto qual è la città incriminata, ma a dire il vero il fenomeno è comune da Palermo ad Aosta.
Oggi vorrei parlarti di quello che scherzosamente ho rinominato lo “spiffero magico’’, una situazione anomala esistente in quasi tutte le vecchie abitazioni (molte delle quali ancora oggi non sono state risanate), dove la cattiva qualità dell'infisso o del montaggio dello stesso, nonché il deterioramento dei materiali, permette il passaggio continuo dell’aria attraverso sottili fessure.
Perché si vengono a creare gli spifferi
Credo ti sarà capitato qualche volta d'inverno di trovarti vicino ad una vecchia finestra e avvertire nelle sue vicinanze che la temperatura è diversa rispetto al resto dell'ambiente. O avrai avvertito in qualche occasione delle correnti d’aria in stanze con i serramenti chiusi, quasi come se un'anta fosse leggermente aperta. Non sono delle eccezioni, ma la normale situazione delle vecchie abitazioni.
Come già accennato, sono diversi i motivi che generano uno spiffero: infissi costruiti con tecnologie obsolete o semplicemente costruiti male, la cattiva qualità del montaggio e l'assenza di isolamento, il deterioramento nel tempo delle sottili guarnizioni attorno al vetro (magari ancora vetro singolo, particolarmente inadeguato a trattenere le dispersioni) e la chiusura imperfetta delle ante dovute all’usura e alla mancata manutenzione.
Uno spiffero inoltre si può avvertire anche in corrispondenza del cassonetto della tapparella o delle portefinestre, dove la mancanza della battuta inferiore rende obbligata la presenza del salsicciotto di stoffa antispiffero. Va precisato, comunque, che d'inverno lo spiffero è l'effetto che noi percepiamo dello scambio di flussi di aria calda interna che esce con aria fredda esterna che entra. In fisica il calore passa sempre da un corpo a temperatura maggiore ad uno a temperatura minore. È chiaro quindi che avere spifferi in casa non è un bene, ma la conseguenza di una dispersione di calore. Ovviamente d'estate accade il contrario, se c'è un gradiente di temperatura tra interno ed esterno.
Perché uno spiffero dovrebbe esser definito “magico”?
Gli aspetti negativi legati agli spifferi sono noti ed è facile riassumerli: un continuo scambio di aria tra l’interno e l’esterno (correnti d'aria), una fastidiosa differenza di temperatura in prossimità della superficie finestrata, ambienti che si scaldano a fatica e si raffreddano molto velocemente d’inverno, una scarsa tenuta durante tutto l’anno, difficoltà di permanenza prolungata negli ambienti soggetti a correnti d'aria. Ma soprattutto conseguenze sulla salute degli abitanti, dai mal di testa ai raffreddori a problemi reumatici, e così via.
Tutte queste dispersioni, oltre a rappresentare un grande disagio per chi vive l'ambiente, sono soprattutto costose economicamente perché obbligano a tenere il riscaldamento o il condizionatore accesi molto più a lungo, a volte anche in maniera continuativa.
Esiste però anche un “lato positivo”. La normativa UNI TS 11300-1 prevede un ricambio d’aria pari allo 0,3 volumi/ora negli ambienti interni per mantenere una corretta salubrità dell’aria.
Con gli spifferi dovuti agli infissi di una volta paradossalmente si può ottenere questo ricambio d'aria anche senza aprire le finestre!
Inoltre questo costante ricambio d’aria fa si che venga costantemente abbassata la percentuale di umidità interna degli ambienti. In parole povere c’è raramente la muffa negli angoli delle stanze, sia per la scarsa umidità ma anche perché gli ambienti interni sono meno caldi: la differenza di temperatura dovuta al ponte termico è inferiore, semplicemente perché le stanze sono più fredde!
Questo determina quindi gli effetti negativi già menzionati sia sul comfort degli ambienti che sulla salute delle persone. In sostanza ho definito ironicamente lo spiffero “magico”, perché a fronte di un problema che sembra andare a risolvere, ne causa altri ben più gravi.
Qual è l'errore più comune di chi vuole cambiare gli infissi
Oggi la sostituzione delle finestre rappresenta uno degli interventi più semplici da fare sugli edifici da risanare ed è tra i più diffusi, grazie anche alla presenza degli incentivi statali. La sostituzione delle vecchie finestre con dei serramenti perfettamente ermetici e con vetri sigillati da opportune guarnizioni ha fatto si che, semplicemente, non esista più lo spiffero – mentre possono ancora esistere problemi legati al cattivo o non corretto isolamento del sistema finestra.
Attualmente molte aziende producono finestre accompagnate da certificazioni che ne garantiscono la bontà del prodotto, dai materiali alla lavorazione delle singole componenti. Risulta certificato il legno con il quale vengono costruiti i telai, la provenienza del materiale, il processo di essiccazione e la lavorazione complessiva. Nello stesso modo sono anche certificati il processo produttivo per i serramenti in pvc o in alluminio, il montaggio delle varie parti e le singole componenti, come guarnizioni e distanziatore tra vetro e telaio.
Se consideriamo le ditte produttrici qualificate e certificate, quello che si ottiene, se il montaggio in cantiere avviene con le dovute accortezze, è una finestra perfettamente sigillata, dove lo spiffero non trova posto e dove vengono limitate al massimo le dispersioni.
Quindi basta sostituire le vecchie finestre con delle nuove per risolvere tutti i problemi? Non è proprio così. Se infatti vai a sostituire i vecchi serramenti con degli altri di nuova generazione vai a risolvere solo parte dei problemi e paradossalmente ne generi di nuovi – in particolare rischi di portarti la muffa in casa e molta umidità.
Sostituendo le vecchie finestre si vanno ad eliminare i fastidi connessi alla presenza degli spifferi ma toccherà poi a chi vive nella casa l’onere del ricambio dell’aria al fine di abbassare la percentuale di umidità interna. Se questo ricambio non avviene nel modo corretto, in poco tempo si verranno a manifestare ampie macchie di muffa, sui bordi dei serramenti e sugli angoli delle stanze, umidità sui vetri e sulle superfici più fredde; nei casi peggiori (ma frequenti) si formerà condensa sui bordi o anche su ampia parte della superficie del vetro del serramento. In sostanza sigilli le prese d'aria, ma lasci l'involucro soggetto a differenze notevoli di temperatura tra interno ed esterno e non permetti il ricambio d'aria.
Se hai intenzione di riqualificare il tuo immobile partendo dalla sostituzione dei vecchi infissi, il consiglio è quello di pianificare gli interventi e capire bene cosa vuoi ottenere. Lo studio di un tecnico competente potrà chiarirti sia l'ordine degli interventi, in base alla situazione dell'immobile, sia ripartire meglio il budget di spesa in modo da ottimizzare le spese e massimizzare i risultati.
Il serramento di nuova generazione rappresenta un elemento di protezione dall’esterno e “collabora” con tutte le strutture edilizie: non esiste più il rischio di avere spifferi e zone con diversa temperatura. Quello che serve a questo punto è un perfetto controllo delle condizioni interne: il comfort nelle abitazioni si ottiene quando esiste un giusto equilibrio tra temperatura degli ambienti e umidità interna.
Oggi la tecnologia ci permette di controllare i flussi di aria interna, recuperando anche parte del calore già presente nell’ambiente invece di sprecarlo, purificando allo stesso tempo l'aria senza alterare l'equilibrio interno degli ambienti e creando situazioni di disconfort.
Ci sono molte cose da dire sulla ventilazione meccanica controllata, abbreviata in VMC, e te ne parlerò prossimamente in un post espressamente dedicato! Se hai gradito l’articolo e vuoi sapere quando arriverà la seconda parte, iscriviti alla newsletter!
Commenti
ogni caso specifico, in particolare il suo, va studiato e indagato per trovare una soluzione. Trattasi di consulenza e come tale è a pagamento.
Saluti Laura
Tenga solo presente che gli spfferi si generano su serramenti che si presentano in situazione critica o danneggiati. Spesso la vetustà è il problema, e in quei casi non è che aggiustando alla buona si ottengono dei buoni risultati. Se il serramento è vecchio anche solo di 15 anni, già il gas nel vetrocamera non è più presente e il potere isolante si riduce di molto.
fermo restando che è libera di fare le sue scelte come le pare, a casa sua, è il caso di dire che le sue considerazioni sono completamente sbagliate.
Siamo nel 2014, e la tecnologia è andata avanti.
Forse gli imbecilli di cui lei parla hanno studiato il modo di evitare di buttare energia dalle finestre (è il caso di dirlo) e con essa molti quattrini, e tenere l'aria in casa molto più pulita di quella che c'è fuori.
Se lei è felice di avere continui spifferi in casa sua, a noi non cambia la vita. Qui cerchiamo di dare soluzioni a chi invece ha capito che non ha senso sprecare denaro, e che in più è possibile avere aria ancor più salubre in casa (Milano non è certo rinomata per la qualità dell'aria che si respira fuori!).
Per maggiori informazioni può leggere questo articolo:
http://www.lauracoppo.it/la-riqualificazione-energetica/perche-installare-una-ventilazione-meccanica-controllata
Il pittore ci ha detto che basta un po' di varichina. Abbiamo speso molti soldi e non abbiamo voglia di spenderne altri.
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